Gruppo Duferco, Istituto Italiano di Tecnologia, Gruppo Iren, Italmatch Chemicals, Università di Genova. Sono queste le realtà inserite da Enel e Fondazione Symbola nell’edizione 2020 del rapporto “100 italian e-mobility stories“, realizzato in collaborazione con Fca.
L’e-mobility italiana raccontata da cento storie di imprese, centri di ricerca e associazioni che, nel proprio segmento, stanno contribuendo allo sviluppo della mobilità elettrica.
Il report segnala storie di aziende, centri di ricerca/università e realtà del terzo settore o agenzie pubbliche.
Duferco Energia
Il Gruppo Duferco è in oltre 20 Paesi, con 5.700 dipendenti dislocati in 110 diverse sedi. Duferco Energia è nata per gestire le operazioni in impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile, ed è ora impegnata nella commercializzazione di energia elettrica, gas e servizi di consulenza per tutti i segmenti di mercato, in tutta Italia.
L’azienda ha un ruolo da protagonista nella diffusione della mobilità elettrica: al 31 marzo 2020 sono più di 300 i punti di ricarica pubblici in Italia direttamente gestiti da Duferco
Energia e circa 350 sono già quasi pronti per il 2020-21. I servizi D-Mobility di Duferco Energia permettono la ricarica su circa 8.500 punti grazie ad accordi di interoperabilità in Italia e su oltre 50 mila punti in roaming in Europa.
Istituto Italiano di Tecnologia
Da qualche anno sentiamo parlare di grafene, nuovo materiale a due dimensioni, composto da atomi di carbonio e dalle proprietà tutte da esplorare. In Italia non c’è nessuno che lo
conosca meglio dei ricercatori Iit. Con un network di 12 centri in tutta Italia (e 2 negli USA) e circa 1.700 persone impiegate, l’IIT di Genova costituisce una delle punte di diamante della ricerca italiana. Nei suoi laboratori il grafene diventa la base per un supercapacitore: una sorta di batteria, in grado di caricarsi e scaricarsi in tempi rapidi. Questo particolare accumulatore, paragonabile alle batterie agli ioni di litio per capacità di accumulo, è molto più leggero e flessibile.
Per ora questa tecnologia – ottenuta grazie alla sovrapposizione di strati flessibili di grafite, membrane a base di grafene e una membrana in polimero immersa in una sostanza conduttrice di corrente – è pensata per essere applicata a piccoli dispositivi come gli smartphone. Inoltre all’interno del progetto Ue Graphene Flagship, IIT, in collaborazione con la sua startup BeDimensional e Varta, sta realizzando dei prototipi di batterie
che promettono più di 300 cicli di ricarica e il 30% di capacità in più rispetto agli altri prodotti presenti sul mercato: queste batterie al litio utilizzeranno il silicio come anodo assieme ad una minima quantità di grafene e potrebbero trovare applicazione nel settore dell’automotive.
Gruppo Iren
Prosegue il percorso del Gruppo Iren nella green e circular economy. L’azienda con base nel Nord Ovest, tra i leader nei settori dell’energia elettrica e termica, gas, teleriscaldamento
e gestione servizi idrici integrati, ambientali e tecnologici, conferma di puntare sulla sostenibilità, anche nel settore della mobilità. Per questo motivo nasce IrenGo, il marchio green che propone un catalogo completo per l’e-mobility a zero emissioni, offrendo a enti pubblici, aziende e privati la possibilità di noleggiare a lungo termine auto, acquistare bici e monopattini elettrici, sia per sé stessi che per i propri clienti, e proponendo stazioni di ricarica e wall-box.
Già adesso oltre l’85% dell’energia prodotta dal Gruppo è eco-compatibile e proviene prevalentemente da fonte rinnovabile. Iren, attraverso IrenGO, è impegnata nella diffusione delle stazioni di ricarica su suolo pubblico nelle principali città delle regioni storiche del Gruppo anche collaborando con altri importanti operatori del mercato.
Italmatch Chemicals
Italmatch Chemicals è un innovativo gruppo chimico internazionale con sede a Genova. Con 18 stabilimenti produttivi tra America, Europa e Asia, più di 1.000 dipendenti
e un fatturato di 650 milioni di euro, è specializzata nella produzione e commercializzazione di specialità chimiche per il trattamento acque, Oil&Gas, materie plastiche, lubrificanti e
Personal Care. Con i suoi numerosi centri di ricerca – di cui tre in Italia, ad Arese, Napoli e Spoleto – ha fatto della ricerca il suo principale vettore di crescita e di transizione verso tecnologie e processi sostenibili, dal recupero di materie prime da materiali
di scarto alla desalinizzazione nei Paesi con scarsità d’acqua, fino alla ricerca per la produzione di batterie per l’auto elettrica. Italmatch produce una vasta gamma di specialità chimiche impiegate nella filiera dell’elettromobilità. Oltre a ritardanti di fiamma per i battery cases e agenti per il riciclo delle batterie esauste, degni di nota i cloruri di fosforo (precursori degli elettroliti liquidi per batterie ione-litio) e il pentasolfuro di fosforo. Conscia della necessità a breve di batterie con prestazioni e sicurezza più elevate, sta lavorando a pieno regime sulle tecnologie delle batterie di nuova generazione, tra cui lo
sviluppo di materiali attivi per la batteria allo stato solido Li-S (litio-zolfo), la cui materia prima principale è appunto il pentasolfuro di fosforo.
Università degli Studi di Genova (Campus di Savona)
L’Università degli Studi di Genova ha realizzato la prima microrete energetica in Italia. Il
progetto “Energia 2020” è un intervento dimostrativo di una Smart City realizzato con partnership totalmente pubblica (ministero dell’Istruzione, ministero dell’Ambiente e Regione Liguria). Obiettivo: fare del Campus universitario di Savona una struttura innovativa dal lato della gestione energetica. Il cuore pulsante del progetto è la Smart Microgrid Polygeneration (SPM): microrete “intelligente”, da poco diventata “Living
Lab” congiunto tra l’Università di Genova ed Enel, per la gestione delle fonti energetiche rinnovabili del Campus (un impianto fotovoltaico e 3 sistemi solari termodinamici) e per
l’alimentazione delle utenze.
Premiata con la European Electricity Grid Initiative EEGI Label e da Legambiente, connette anche due stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Non sono semplici colonnine. Grazie ad
un innovativo sistema di gestione per la mobilità elettrica, le stazioni consentono di impiegare le batterie dei veicoli come accumuli di supporto alla rete elettrica con la tecnologia Vehicle to Grid (V2G): la smart grid rileva quando i consumi elettici sono
molto alti e, per soddisfarli, consente l’immissione in rete di energia elettrica da parte dei veicoli stessi.
«Le 100 storie di imprese, associazioni e centri di ricerca rappresentano l’eccellenza italiana della mobilità elettrica – afferma il presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci – e ci dicono che l’Italia è già in campo nella mobilità del futuro».
«Raccontiamo un’Italia che gioca un ruolo di primo piano nel processo di transizione verso la mobilità sostenibile – dichiara Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel – 100 storie di idee, tecnologie e progetti portati avanti con passione e determinazione, che rappresentano un’importante opportunità economica e contribuiscono allo sviluppo del settore automobilistico e dell’intero Paese. La crescente concentrazione della popolazione mondiale in grandissime aree metropolitane chiede a gran voce un ripensamento di tanti stili di vita. Ciò passa necessariamente attraverso una mobilità sostenibile, pubblica e privata, che non sia dannosa per l’ambiente e che si annuncia prepotentemente e sempre più chiaramente elettrica».