Una crisi come quella che stiamo attraversando può esssere l’occasione di ripartire su basi nuove, mettendo a punto progetti da tempo rinviati, che consentono di ridurre il perimetro di rischio aziendale e ottenere un risparmio di costi gestionali ed economici. Ce ne parla Sara Armella, titolare dello studio legale Armella & Associati, che opera nel settore del diritto tributario nazionale e internazionale, con sedi a Milano e Genova.

In che modo si può trasformare una crisi in opportunità?
«La necessità di ridurre i costi delle imprese deve essere considerata anche l’occasione per una revisione dei centri di costo e l’opportunità di risparmiare ore di lavoro su attività che si traducono in scarsa efficienza e produttività».
Può fare un esempio?
«È da questo angolo visuale che vanno considerati gli strumenti di compliance che interessano il commercio internazionale: la certificazione di Operatore economico autorizzato (AEO), la forfettizzazione del valore, l’Esportatore autorizzato e registrato. Si tratta, con diversi livelli di approfondimento, di veri e propri investimenti che l’impresa può avviare su se stessa, con l’obiettivo di ottenere dei vantaggi misurabili, dal punto di vista economico, e utili per l’efficientamento aziendale.
Che cosa comporta diventare “Esportatore autorizzato”?
«Per chi esporta, vero traino dell’economia in questi tempi, diventare “Esportatore autorizzato” significa semplificare la burocrazia che si accompagna alle procedure doganali e, con l’occasione, ridurre il perimetro del rischio aziendale, prevenendo sanzioni e contestazioni anche penali. Anche questo va valutato come un risparmio aziendale».
E la certificazione di Operatore economico autorizzato?
«Per i soggetti AEO, si apre la possibilità di fruire di una serie di semplificazioni che si traducono in maggiore efficienza e rapidità, minori costi finanziari in termini di garanzie e la possibilità di accedere a mercati internazionali su un canale preferenziale, che limita gli stop ai prodotti. In sostanza, per chi opera nel commercio internazionale come in altri settori, riprogrammare la propria attività senza tagli lineari, ma con un’attenta proiezione sul futuro e sulla competitività della propria azienda, potrebbe essere la lezione di questi duri mesi».