C’è anche il potenziamento del Cup, con l’inserimento di personale aggiuntivo in collaborazione con Liguria Digitale, tra le misure adottate da Regione Liguria per la progressiva riapertura della sanità ligure e quindi anche del Centro Unico di Prenotazione a partire dal 22 giugno.
«Abbiamo dato mandato alle aziende di fare un attento monitoraggio sulle agende – spiega la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale –per capire a che punto è lo smaltimento delle visite già prenotate fino all’8 marzo. Non possiamo dimenticare l’emergenza che abbiamo vissuto: la sospensione delle attività ambulatoriali è avvenuta in tutta Italia per effetto del decreto e del Dpcm dell’8 marzo, che individuava tutte le misure urgenti in materia di contenimento e gestione della pandemia da coronavirus».
«Anche la nostra sanità – ha proseguito Viale – ha concentrato tutte le proprie energie nella lotta al Covid, con una risposta straordinaria che ha consentito al sistema di garantire cure appropriate a tutti coloro che ne hanno avuto bisogno. All’inizio di maggio, nel momento in cui si è potuto riprendere l’attività, abbiamo dato mandato alle aziende di attivarsi attraverso i medici prescrittori per chiamare chi avesse visite prenotate e poi sospese per poterle riprogrammare, se necessario: può essere infatti accaduto, ad esempio, che la prestazione sia diventata urgente e quindi, come tale, sia stata garantita anche nel periodo dell’emergenza. Molte prestazione sono state riprogrammate e alcune sono già state evase, smaltendo tutto l’arretrato, altre sono in difficoltà o stanno finendo le visite prenotate e sospese. È chiaro quindi che la ripresa sarà graduale e diversificata nelle varie aziende, in modo da aprire le agende che mano a mano torneranno libere. Dopo il grande impegno dimostrato durante l’emergenza, abbiamo chiesto al nostro personale sanitario un ulteriore sforzo, con un’estensione degli orari di apertura anche al sabato mattina».
Viale precisa che «certamente le modalità e i tempi per l’erogazione delle prestazioni sono diversi rispetto alla fase ante Covid: oggi è indispensabile garantire la massima sicurezza per i pazienti e gli operatori, che devono indossare i dispositivi di protezione, da cambiare ad ogni visita, con anche la sanificazione degli ambienti. Parallelamente mentre riapriremo progressivamente le prenotazioni, consentiremo anche la graduale ripresa della libera professione».