Le coltivazioni private di orti sono consentita se il terreno si trova nel Comune di residenza o al massimo attiguo o limitrofo e deve essere quindi pertinenziale all’abitazione principale. Non deve essere quindi il giardino della seconda casa dove in questo momento è vietato recarsi. A precisarlo è il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, illustrando la nuova ordinanza che sostituisce il decreto emanato lunedì, in relazione alla ripresa di alcune piccole attività in Liguria.
«Più la regione inizia a mettere in moto, gradualmente, quelle produzioni da cui dipende il benessere di molti cittadini – sottolinea il governatore – più occorre monitorare i comportamenti individuali con grandissimo scrupolo, perché altrimenti questi timidi esperimenti potrebbero diventare un boomerang in termini di contagi mentre io auspico che siano un inizio del volano della ripresa della Liguria, nel rispetto dei più stretti standard di sicurezza. In altre parole, il fatto che, d’accordo con le rappresentanze di alcuni settori, abbiamo deciso piccole aperture legate ai comparti edile, balneare o nautico, limitatamente in quest’ultimo caso alla consegna di natanti già costruiti, comporta che tutti dobbiamo avere un’attenzione ancora maggiore nell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e nel rispetto delle regole di igiene e distanza sociale».
In particolare, nel testo, viene specificato che «sono autorizzati nell’ambito del Comune di residenza o immediatamente attiguo il taglio del bosco per legna da ardere, la coltivazione di piccoli appezzamenti (poderi, orti, vigneti) o la conduzione di piccoli allevamenti di animali da cortile finalizzati al sostentamento familiare da parte di agricoltori non professionali, purché svolte con modalità tali da evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale». L’ordinanza di Toti è stata quindi inviata alle Prefetture, i Comuni, alla Città Metropolitana, alle Province e ad Anci e rimarrà in vigore fino al 3 maggio prossimo (come il Dpcm nazionale).
Il presidente Toti ha annunciato che oggi verrà invece emessa una nuova ordinanza sulla sanità e in particolare sulla situazione delle Rsa, «che sappiamo bene essere un luogo critico per la stessa natura del virus ma che abbiamo monitorato e sorvegliato con grande attenzione fin dall’inizio della crisi, senza mai sottovalutare la situazione», ricorda.
Inoltre «ci sarà un incontro con i rappresentanti di Camera di Commercio, Iit, Rina e Università insieme alla nostra task force sanitaria di Alisa per stabilire puntuali protocolli operativi che consentano il monitoraggio e il ritorno al lavoro in condizioni di assoluta sicurezza. Questo sarà il tema delle prossime settimane», ha concluso Toti.
Rsa
«Fin dall’inizio dell’emergenza − spiega l’assessore alla Sanità Sonia Viale − la nostra attenzione è concentrata anche su questo mondo. Con la task force appositamente costituita in Alisa con il professor Palummeri abbiamo avviato una mappatura delle criticità per poter implementare in modo mirato le azioni già messe in campo, tenuto conto che le Rsa più critiche sono circa il 40% del totale mentre il 60% delle strutture è riuscito a contrastare la diffusione del virus. Per quanto riguarda i Dpi, grazie alla protezione civile ne abbiamo distribuito una quantità importante, compresi i camici. Le azioni che verranno licenziate oggi con un’apposita ordinanza sono a supporto delle strutture: non sono previste misure di indagine su cosa non abbia funzionato ma misure a supporto e di valutazione su cosa sia possibile migliorare. Inoltre metteremo a disposizione personale adeguatamente formato, che possa intervenire con efficacia e incisività, mentre è stato molto ben accolto il personale volontario, 13 medici e 5 infermieri, inviati dalla Protezione civile. Su impulso della Prefettura di Imperia da domani entreranno in servizio nel territorio della Asl 1 altri 9 infermieri provenienti dalle strutture sanitarie della Marina Militare di Taranto, Brindisi e La Spezia».
Viale ha poi aggiunto che «i test sierologici avviati su 20 mila persone tra ospiti e lavoratori delle Rsa per anziani, verranno estesi anche alle residenze per le persone disabili e per i pazienti psichiatrici. A oggi sono già stati effettuati oltre 10 mila test. Di una parte di questi sono arrivati i primi risultati: su 2.353 test eseguiti sugli ospiti, l’86% non è venuto a contatto col virus (test negativo). Per quanto riguarda il personale, su 1.682 test di cui abbiamo il risultato, il 91% non è entrato in contatto con il virus (test negativo). È evidente – conclude l’assessore – che il risultato del test è valido in relazione esclusivamente al momento in cui viene eseguito».
Mascherine
«Dei 2 milioni di mascherine chirurgiche arrivate a Genova − ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone − oggi le Poste Italiane ne hanno consegnato circa 100 mila confezioni (da due mascherine ciascuna) su tutto il territorio ligure con un lavoro capillare che proseguirà fino al 27 aprile. Successivamente la distribuzione proseguirà sempre gratuitamente attraverso edicole e farmacie. Complessivamente abbiamo messo in campo 3 milioni di mascherine chirurgiche: è un segnale positivo di attenzione della Regione e della Protezione civile, consapevoli che diventeranno uno strumento di largo consumo. Se qualcuno, conclusa tutta la fase di distribuzione, non l’avesse ricevute, potrà comunque richiederle alla Protezione civile del proprio Comune».
Per quanto riguarda le 102 mila mascherine Ffp2 arrivate a Genova, «stiamo approntando un piano di distribuzione per la sanità – ha spiegato l’assessore − e in particolare per i reparti a media e alta intensità di cura. Una parte, circa 1/3 andrà anche al mondo produttivo, con cui oggi abbiamo avuto una riunione insieme al collega Benveduti: dopo aver già consegnato circa 850 mila chirurgiche, distribuiremo anche 80-100 mila Ffp2 per specifiche lavorazioni. Di queste, Regione ne ha acquistato complessivamente 1 milione e 250 mila pezzi: nel prossimo fine settimana dovrebbero arrivare altri carichi che saranno destinati principalmente al mondo sanitario per garantire il fabbisogno di chi opera in prima linea contro il virus. Inoltre siamo in contatto anche con i Vigili del Fuoco e con la Prefettura per le forze dell’ordine. Inoltre a metà settimana è previsto un ulteriore invio di mascherine ai Comuni quali gestori di servizi pubblici essenziali: circa 100 mila pezzi di cui 60-70 mila chirurgiche e 30-40 mila ffp2».