Calano i ricoverati con sintomi, le terapie intensive e aumentano le persone in isolamento domiciliare, oltre che i dimessi/guariti.
Non diminuisce invece la percentuale dei deceduti che ormai si attesta da diversi giorni tra il 12 e il 13% del totale dei casi.
Questo il grafico che rappresenta l’andamento del coronavirus in Liguria al 10 aprile basato sui dati del dipartimento di Protezione civile regionale, tenendo conto che il 100% è rappresentato dalla totalità dei casi.
La Liguria rappresenta il 3,5% di tutti i casi accertati di coronavirus in Italia.
L’andamento del contagio si può vedere da questo grafico
Qui invece l’andamento tra totale dei casi di positività riscontrati e il numero complessivo dei tamponi effettuati.
Rsa, ancora pochi dati certi
Per quanto riguarda i contagi specifici nelle Rsa, il portale Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato uno studio che però è ancora molto incompleto, visto che sono 160 le case di riposo pubbliche o convenzionate in Liguria e su 16 strutture contattate, solo in 4 hanno risposto.
Al primo febbraio i residenti di quelle 4 strutture erano 622, i decessi sono stati 41. Di questi 12 erano Covid positivi, 8 con sintomi simili all’influenza, per un tasso di mortalità covid-19 più sintomi del 3,2%, il più alto in Italia dopo la Lombardia (6,8%). Secondo un ulteriore approfondimento dell’Iss, risulta che in Lombardia e in Liguria circa un quarto delle strutture presenta un tasso di mortalità maggiore o uguale al 10%.
Inoltre sono 42 gli ospedalizzati dal primo di febbraio a oggi. Il dato comprende tutti i ricoveri di almeno un giorno sia per interventi d’elezione (programmati) sia per emergenza. Il rapporto ospedalizzati/strutture in liguria è il più alto: 10,5. Di questi 42 10 erano positivi al covid-19, 10 con sintomi influenzali. Il 47,6%.
I nuovi ricoveri nelle rsa dal primo di marzo in Liguria sono stati 28 per le tre strutture che hanno risposto all’indagine.
La Liguria è una delle 6 regioni ad avere inoltre ospiti covid positivi o comunque con sintomi influenzali o polmonite: 8.
Le difficoltà maggiormente riscontrate a livello nazionale sono la mancanza di dispositivi di protezione individuale, l’assenza del personale e la difficoltà di isolare i pazienti, oltre che le scarse informazioni.
Misure regionali a sostegno di famiglie ed economia
Dal punto di vista delle misure economiche, secondo quanto comunicato a livello nazionale, la Regione Liguria sinora si è mossa sia con delibere nell’ambito sia dello sviluppo economico, sia del sociale, sia della tutela delle aree dell’entroterra.
Sanità
Dal punto di vista sanitario la comunicazione più recente pubblicata sul sito di Alisa riguarda le indicazione per la prescrizione e l’erogazione dei farmaci, insieme a quelle per la gestione domiciliare dei pazienti.
La data è del 3 aprile: il gruppo di coordinamento ha approvato le prime raccomandazioni inerenti le indicazioni per la prescrizione e l’erogazione dei farmaci, insieme a quelle per la gestione domiciliare dei pazienti.
Viene specificato che la determina dell’Agenzia italiana del farmaco risale al 17 marzo scorso: vengono estese le indicazioni di alcuni farmaci utilizzati per il trattamento di malattie infiammatorie e delle infezioni virali (clorochina, idrossiclorochina, lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, radunavir, ritonavir) al trattamento del Covid 19, anche in ambito domiciliare.
Alisa, recependo le indicazioni di Aifa, ha individuato un percorso per ottemperare alle disposizioni contenute nella determina, assicurandone l’accesso attraverso la possibilità di estendere la prescrizione ai medici di medicina generale.
Questa indicazione arriva a circa un mese dal decreto che estendeva a tutto il territorio nazionale le misure prese per le province dove erano già presenti alcuni focolai.
Alisa ha emanato alcune precisazioni e direttive nel corso delle ultime settimane: il 3 marzo emetteva una nota sulla prevenzione del contagio nei servizi sociosanitari e sociali della Liguria, ammettendo un solo parente in visita, per poi specificare ulteriormente il 6 marzo con la sospensione delle attività di gruppo e dei servizi semiresidenziali.
Il 26 marzo annunciata l’operatività del progetto di valutazione dell’esposizione del personale sanitario al nuovo coronavirus attraverso il test sierologico.
Il 28 marzo sono state emanate le linee di indirizzo per garantire l’assistenza ai pazienti oncologici.
Qui invece tutte le comunicazioni emanate a livello stampa.
Le chiamate al 112
Nel mese di marzo le chiamate alla Centrale operativa del numero unico di emergenza 112 sono letteralmente esplose e forse sono l’unico campanello d’allarme su ciò che in alcuni articoli di giornale di diverse testate nazionali e locali è stato denunciato: in tanti hanno atteso, spesso invano oppure arrivato con molto ritardo, un aiuto da parte di medici di famiglia o degli operatori dell’Asl, essendo caldamente consigliato di non presentarsi al pronto soccorso.
Dal 21 febbraio al 31 marzo la Centrale ha ricevuto 156.881 chiamate, un aumento di circa il 60% rispetto a quelle ricevute nello stesso periodo del 2019.
Di queste, 50.747 sono state trasferite verso le cinque centrali Liguri dell’emergenza sanitaria e così ripartite: 23.582 alla centrale operativa 118 di Genova, 8.118 alla centrale operativa 118 di Savona, 7.576 alla centrale operativa 118 di Imperia, 5.907 alla centrale operativa 118 di Spezia, 4.233 alla centrale operativa 118 di Lavagna, mentre 1.331 sono state destinate alla centrali operative di altre regioni.
La centrale operativa del Nue 112 specifica di essersi occupata di segnalare ai cinque servizi di Igiene territoriale delle Asl dapprima cittadini asintomatici ma provenienti da zone a rischio e, in seguito, tutti coloro che avessero avuto contatti stretti con pazienti Covid-19 positivi.
In tutti questi casi il chiamante è stato invitato a rimanere in casa, a non presentarsi in pronto soccorso e ad attendere di essere ricontattato dal servizio di Igiene. A questo punto non ci è però possibile verificare i tempi in cui il servizio di Igiene ha preso in carico la segnalazione.
Dal 25 febbraio al 31 marzo 2020 sono state inviate un totale di 4.468 segnalazioni, di cui: 511 alla Asl 1, 512 alla Asl 2, 2.565 alla Asl 3, 354 alla Asl 4, 526 alla Asl 5.
Risultano invece 31.262 le chiamate filtrate poiché non riconosciute come emergenza e 26.782 le chiamate di richiesta informazioni, alle quali gli operatori hanno risposto fornendo al cittadino, a seconda della necessità espresse, i numeri dedicati attivi in Liguria.
Norme e ordinanze nazionali e regionali
Per visionare tutte le norme, le circolari e le ordinanze emesse a livello nazionale sull’emergenza covid-19, basta cliccare qui.
Per quelle regionali cliccare qui.