Apertura in forte ribasso per la Borsa di Milano: il Ftse Mib ha iniziato a -1,07%, all’indomani delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria andate rispettivamente al centrosinistra e al centrodestra. Pesa soprattutto la paura della diffusione del coronavirus cinese. Milano comunque limita i danni nella prima parte di mattinata e recupera, andando poco sotto la parità.
Acquisti su Poste Italiane (+1,98%), Banco Bpm (+1,69%) e Ubi Banca (+1,43%). In calo Cnh Industrial (-2,52%), Stm (-2,49) e Salvatore Ferragamo (-2,18%).
Pesanti anche le aperture delle piazze europee: Parigi cede l’1,6%, Francoforte l’1,4%, Londra l’1%. A frenare gli investitori anche l’introduzione di nuovi dazi sull’acciaio e sull’alluminio che scatteranno negli Stati Uniti a partire dall’8 febbraio.
Male anche i mercati asiatici, con Tokyo che perde il 2%.
Sul fronte marco, oggi in Germania è atteso l’indice Ifo sulla fiducia degli investitori.
I prezzi del petrolio calano, anche in questo caso per timore del contagio del coronavirus. Il Brent quotato a Londra è scambiato a 59,61 dollari al barile (contro i 60,69 della chiusura precedente). Il Wti americano vale 53,06 dollari al barile (54,19 la chiusura precedente).
Nei cambi l’euro è poco mosso in avvio di giornata. La moneta unica vale 1,1034 dollari (in lievissimo aumento dello 0,08%) e 120,34 yen (in positivo dello 0,12%).
In deciso ribasso lo spread, che si posiziona a +144 punti base, con un forte calo di 15 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona all’1,06%.