L’azione risarcitoria dei Malacalza su Carige per 482 milioni di euro è stata ricevuta dal Fitd. Verrà probabilmente comunicata nel consiglio del Fondo già convocato il 29 gennaio sul bilancio.

Malacalza Investimenti chiede il risarcimento per le modalità con cui è avvenuto il passaggio di controllo di Carige, ma non lo stop al riassetto della banca ora nelle mani del Fondo interbancario per la tutela dei depositi. Secondo quanto riferito a Radiocor da fonti legali, la holding della famiglia Malacalza non ha optato per una richiesta di sospensiva delle delibere con cui a settembre è stato approvato il rafforzamento patrimoniale di Carige essendo già avvenuta l’esecuzione dell’aumento di capitale.
Radiocor precisa che l’ammontare della somma richiesta è stato determinato partendo dalla situazione patrimoniale pre-aumento di Carige e applicando un premio vista la posizione di azionista rilevante detenuta dalla Malacalza Investimenti titolare fino a qualche mese fa del 27,5% circa del capitale. A questo ammontare è stata poi tolto il valore della quota (2%) detenuta attualmente dalla holding. A fine 2018 Malacalza Investimenti aveva in carico il suo pacchetto del 27.5% a 412 milioni di euro.
La richiesta di risarcimento, presentata dai legali Giorgio De Nova e Paolo Ghiglione, chiama in causa Banca Carige e in solido i soggetti protagonisti del recente riassetto e ad oggi azionisti rilevanti della banca: il Fondo per la tutela dei depositi, lo Schema Volontario dello stesso Fitd e Cassa Centrale Banca.
Intanto il giudice Lorenza Calcagno è stato designato per la trattazione della causa in merito alla citazione del rappresentante comune degli azionisti di risparmio di Banca Carige.
La normativa prevede che tutte le impugnazioni relative alla medesima deliberazione, anche se separatamente proposte e ivi comprese le domande proposte ai sensi del quarto comma dell’articolo 2377 c.c., devono essere istruite congiuntamente e decise con unica sentenza. Salvo quanto disposto dalla normativa, la trattazione della causa di merito ha inizio trascorso il termine stabilito nel sesto comma dell’articolo 2377 c.c.
Si può pertanto ragionevolmente ritenere che eventuali ricorsi dell’ultima ora di altri azionisti saranno istruiti e trattati congiuntamente alla causa intentata dagli azionisti di risparmio, di conseguenza l’udienza già fissata per il prossimo 31 marzo potrebbe slittare di almeno 30 gg per consentire la costituzione della convenuta Banca Carige s.p.a. nel rispetto dei termini previsti dalla normativa.