«Se non sappiamo chi siamo è difficile proporsi sul mercato». Pietro Paolo Giampellegrini, commissario straordinario dell’Agenzia In Liguria, spiega la filosofia con cui si è costruito il programma marketing 2020 per la promozione turistica della regione, approvato due giorni fa.
«Il programma si snoda attorno direttrici fondamentali – spiega Giampellegrini – la presenza di Regione Liguria alle principali fiere specializzate italiane ed estere. La promozione del food e dei piccoli produttori è uno dei punti cardine: parteciperemo al Festival dell’agroalimentare di Torino, invitando giornalisti a fare articoli e tour».
La Liguria tornerà negli Usa per il Columbus Day: «Saremo presenti anche attraverso i nostri prodotti di eccellenza, che saranno ambasciatori della nostra regione».
Per Giampellegrini occorre “eventizzare” la Liguria: «Il turista vuole sempre fare qualcosa». Si è alzato il livello e per il commissario occorre insegnare agli operatori a migliorarsi perché la strada da percorrere è quella del “luxury“, che non vuol dire lusso, ma esclusività. Una proposta identitaria, di valore, che si paga.
La promozione passa anche per i temi della sostenibilità, del green, dell’ambiente sano, ma l’obiettivo è fornire «un’idea unica della Regione, non solo turismo, ma cultura, sport, botteghe storiche, enologia, gastronomia, mare, un’offerta integrata», specifica Giampellegrini.
In tutto questo c’è sempre il problema dei dati per avere il riscontro oggettivo di quanto sia stata efficace la promozione: «È doveroso modernizzare il sistema – dichiara Giampellegrini – perché i dati di oggi sono parziali, riferendosi solo alle strutture alberghiere. Abbiamo parlato con Liguria Digitale e spero di avere presto un riscontro». Gli operatori, fa sapere Giampellegrini, sono comunque soddisfatti. «Chi è andato al Festival del Lusso di Cannes è tornato felicissimo. Oggi il mercato turistico vale 1,4 miliardi di persone, quale fetta vogliamo? La certezza è che non vogliamo vendere solo ciabattine e ombrellone».