La soluzione sembra talmente semplice che sorprende il fatto che nessuno ci abbia pensato prima.
Svolta sull’annoso problema dei miasmi prodotti dall’impianto di stoccaggio dei rifiuti della Volpara, in val Bisagno a Genova.
Le fosse in cui i rifiuti indifferenziati raccolti nel centro e nel Levante cittadino non saranno più utilizzate: il trasferimento della spazzatura dai camion della raccolta avverrà in tempi molto rapidi su altri camion più grandi adibiti al trasporto negli impianti di trattamento.
L’annuncio da parte dei vertici di Amiu e del Comune di Genova, in una conferenza stampa affollata anche da un’agguerrita rappresentanza dei cittadini della zona, che si è fatta sentire, non soddisfatta delle rassicurazioni delle istituzioni.
«Speriamo di poter dare sollievo alla cittadinanza, finalmente, anche se l’obiettivo a lungo termine è spostare siti di questo tipo in zone non densamente abitate», dichiara il sindaco Marco Bucci.
«Il fatto che i rifiuti stazionassero anche un paio di giorni nelle fosse – afferma l’assessore comunale all’Ambiente Matteo Campora – era la causa principale di questi odori, ora grazie all’uso di tramogge, resteranno in loco solo il tempo necessario per il riempimento dei camion, quindi una o due ore al massimo».
Una volta che il sistema sarà a regime (è in arrivo la terza tramoggia) è prevista un’assemblea pubblica sul territorio per illustrare il metodo dal punto di vista tecnico.
La fossa del silos sarà bonificata e pulita e rimarrà a disposizione solo per i casi di emergenza (nel caso, per esempio, gli impianti di trattamento non possano ricevere rifiuti).
Il sito della Volpara, nato come inceneritore, è stato trasformato in centro di stoccaggio, senza tuttavia essere ammodernato nel corso degli anni. Le vasche appunto erano di servizio al vecchio impianto.
«Il sito ha grandi potenzialità – dice il presidente di Amiu Pietro Pongiglione – questa modifica ci consente una riorganizzazione a impatto zero in una città che non ha spazi e quelli disponibili sono complicati da gestire».
Ieri è terminata la fase di test, fa sapere il direttore generale di Amiu Tiziana Merlino: «Da oggi gli unici rifiuti presenti nelle fosse sono quelli che devono essere svuotati prima della chiusura definitiva. Amiu ha dovuto riorganizzare la logistica interna per avere a disposizione nei tempi giusti i 24 camion per il trasferimento: 4 turni giornalieri per un transito di circa 500 tonnellate al giorno».
Tutto ciò, fanno intuire i vertici del Comune, cambierà ulteriormente quando sarà pronto l’impianto di trattamento rifiuti a Scarpino.
Secondo il gruppo consigliare del Pd sarebbe stato necessario un passaggio preliminare in Commissione consiliare per poi coinvolgere il Consiglio comunale, quello municipale, ma anche i cittadini e i comitati del territorio sul quale ricadono direttamente questi interventi.
“Rispetto alle proposte della giunta e alla movimentazione a cielo aperto di rifiuti – scrive il gruppo in una nota – crediamo esistano elementi concreti di preoccupazione in termini di miasmi e pesanti disagi alla popolazione, considerato che ancora fino a ieri i silos apparivano colmi di spazzatura. Manca inoltre un piano complessivo di riqualificazione della Volpara, con una razionalizzazione degli spazi. Per questi motivi, chiederemo con forza che venga organizzata una commissione in loco, alla presenza del Municipio, dei consiglieri, dei cittadini e dei comitati, con l’obiettivo di verificare le dichiarazioni rilasciate oggi in conferenza stampa e fornire risposte chiare e trasparenti ai cittadini. Vogliamo comprendere, monitorare e partecipare ad un percorso già avviato che purtroppo presenta criticità rispetto alla vivibilità della zona”.