Sono cinque le offerte per l’affidamento dei lavori arrivate entro il termine delle ore 18 di ieri per realizzare lo scolmatore del Bisagno.
«Oggi si apre l’ultima fase del complesso iter di quest’opera fondamentale per Genova – dice il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, commissario straordinario del governo per la mitigazione del rischio idrogeologico in Liguria – ora verrà controllata la documentazione tecnica e successivamente quella economica: una volta individuata la ditta, o il raggruppamento di ditte, ed espletate tutte le verifiche imposte dalla legge, potremo essere pronti per la consegna dei lavori entro la primavera. Entro la prossima estate potremo veder partire i lavori in modo da aver l’opera conclusa nel 2024».
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Il canale scolmatore del Torrente Bisagno è l’ultimo e fondamentale tassello del pacchetto di interventi strutturali per mettere in sicurezza Genova. Una volta entrato in funzione permetterà di smaltire direttamente in mare 450 metri cubi d’acqua al secondo: con la nuova copertura del Bisagno che assicurerà il deflusso di altri 850 metri cubi, si arriverà a una portata di 1300 metri cubi al secondo, una piena che statisticamente potrebbe avvenire una volta ogni 200 anni.
Il progetto prevede una galleria lunga 6,5 chilometri e larga 9,8 metri, con l’opera di presa poco a monte della Sciorba e lo sbocco in corso Italia, in comune con lo scolmatore del Fereggiano al quale la galleria si raccorderà. L’opera di presa avrà inoltre una briglia di trattenuta dei corpi galleggianti e una nuova passerella pedonale, oltre a un sistema di sbarramento regolabile nell’alveo del torrente.
La progettazione esecutiva dell’opera era stata affidata nell’agosto 2017 al raggruppamento temporaneo di impresa capitanato da Rocksoil: per valutare il progetto era stato costruito anche un modello in scala. Una volta ottenuto il via libera dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici e nel procedimento di valutazione di impatto ambientale, l’8 ottobre scorso era stata indetta la gara.