Nei primi nove mesi del 2019 l’economia ligure ha ristagnato, l’espansione dell’attività nell’industria e nel terziario privato si è arrestata, mentre il comparto edilizio ha mostrato segnali di stabilizzazione e il comparto commerciale ha tenuto e le transazioni di immobili residenziali sono aumentate. È quanto risulta dall’aggiornamento congiunturale “L’economia della Liguria” redatto dalla sede di Genova della Banca d’Italia e coordinato da Alessandro Fabbrini.
Le aspettative sui livelli di attività, raccolte in occasione del sondaggio autunnale della Banca d’Italia presso le aziende industriali e dei servizi, sono improntate alla prudenza. La spesa per investimenti fissi nell’intero 2019 è attesa segnare un leggero incremento rispetto all’anno precedente; malgrado favorevoli condizioni di accesso al credito, su una più robusta progressione dell’accumulazione di capitale pesa l’elevata incertezza del contesto macroeconomico.
L’occupazione
Il numero di occupati ha registrato nel primo semestre una leggera flessione(-0,4%), a causa del calo degli addetti alle dipendenze, a fronte di un parziale recupero di quelli autonomi e a fronte del moderato aumento osservato sia nel Nord Ovest, sia in Italia (0,8% e 0,5%, rispettivamente). Alla contrazione hanno contribuito in uguale misura la componente maschile e quella femminile.; per i primi è però proseguita la tendenza alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro. In Liguria persistono situazioni di crisi o di ristrutturazione di aziende industriali cui sono diretti i principali interventi di integrazione salariale, che nei primi nove mesi dell’anno hanno riportato un aumento significativo.
Le condizioni economiche e finanziarie delle imprese
Nel corso del 2019 la redditività delle imprese liguri ha continuato a beneficiare delle favorevoli condizioni di indebitamento e in particolare di tassi di interesse storicamente contenuti. Malgrado il rallentamento congiunturale, secondo il sondaggio della Banca d’Italia sulle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti, la quota di aziende che prevede di chiudere l’anno in utile è rimasta su livelli elevati (80%). Dopo la robusta ripresa del 2018, l’accumulazione di capitale fisico nell’anno in corso dovrebbe crescere ulteriormente, anche se in misura marginale. Secondo il sondaggio della Banca d’Italia, la spesa per investimenti fissi delle imprese industriali liguri è prevista essere a consuntivo di poco superiore ai programmi di inizio anno, che ne prefiguravano l’invarianza. Per il 2020 le aziende intervistate hanno nel complesso segnalato prospettive di spesa per investimenti leggermente superiori rispetto a quelle dell’esercizio 2019.
L’industria in senso stretto
In base al sondaggio congiunturale della Banca d’Italia su un campione di 130 aziende con almeno 20 addetti, dopo la moderata espansione dell’anno precedente, nei primi nove mesi del 2019 l’attività industriale in Liguria ha rallentato, con volumi produttivi rimasti sostanzialmente invariati. Il saldo tra le imprese che hanno riportato un’espansione delle vendite a valori correnti e quelle che hanno evidenziato un calo è stato moderatamente positivo; gli imprenditori contattati hanno segnalato una dinamica migliore per la componente estera del fatturato, in linea con i risultati delle esportazioni regionali (al netto delle componenti più volatili). Le aspettative a breve termine sui livelli produttivi sono improntate alla stabilità.
I porti
Nei primi sei mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2018, il traffico mercantile complessivo presso i porti regionali ha subito un lieve calo, esteso anche alla componente dei container, in contrasto con la crescita registrata negli scali del Mediterraneo occidentale e del Nord Europa. Nello stesso periodo è diminuita anche la movimentazione presso l’aeroporto di Genova (-13,0%), mentre è aumentato il traffico dei veicoli pesanti sulle autostrade liguri (1,5%).
Le costruzioni e il mercato immobiliare
Nel corso dell’anno l’attività edilizia in Liguria, pur rimanendo debole, ha mostrato segnali di stabilizzazione. Secondo il campione di imprese delle costruzioni con almeno 10 addetti che hanno partecipato al sondaggio della Banca d’Italia, nel 2019 il valore della produzione dovrebbe risultare leggermente superiore a quello dell’anno precedente. Il numero di imprese edili attive ha invece continuato a diminuire.
Il turismo
Nei primi otto mesi dell’anno è proseguita la diminuzione delle presenze turistiche presso le strutture ricettive regionali avviatasi nel 2018, dopo la crescita del quadriennio precedente. I dati provvisori della Regione Liguria riportano un calo diffuso in tutte le province, con l’eccezione di Imperia; sono diminuite in particolare le presenze di turisti stranieri. La flessione ha riguardato sia le strutture alberghiere, sia, in misura minore, quelle extra-alberghiere; è rimasta invariata la durata media del soggiorno. Secondo l’indagine della Banca d’Italia sul turismo internazionale, nel primo semestre del 2019 i pernottamenti dei turisti stranieri in Liguria sono rimasti stabili per il complesso delle modalità d’alloggio, mentre la spesa è aumentata di circa il 2%.
Gli scambi con l’estero
Nel primo semestre del 2019 le esportazioni liguri a prezzi correnti sono scese dell’8,0% rispetto allo stesso periodo del 2018; il calo in regione è stato più accentuato rispetto a quello del Nord Ovest (-1,1%) e in contrasto con la crescita registrata a livello nazionale (circa 3%). Da notare, però, che la flessione è stata determinata dai prodotti petroliferi raffinati e dalla cantieristica, caratterizzati rispettivamente da oscillazioni – anche significative – di prezzo e da prolungati cicli produttivi; al netto di tali componenti più volatili le vendite estere sarebbero risultate in aumento. Le esportazioni del comparto agroalimentare sono rimaste stabili, mentre i prodotti chimici e farmaceutici, così come i macchinari e gli apparecchi, hanno dato un contributo positivo all’export regionale. Per il complesso dei settori, la contrazione ha riguardato le vendite dirette ai paesi dell’Unione europea e dell’America settentrionale e centromeridionale, a fronte di un incremento di quelle verso i paesi europei extra Ue e l’Asia.
Il credito
Al netto dei casi di crisi, la situazione economica e finanziaria delle imprese liguri si è mantenuta positiva. La domanda di finanziamenti rivolta al sistema bancario è stata debole, dato anche il ricorso da parte di alcune grandi aziende a canali alternativi quali il mercato obbligazionario e le operazioni infra-gruppo. In questo contesto i prestiti bancari al settore produttivo si sono ridotti in tutti i principali comparti, nonostante condizioni di offerta rimaste stabili e distese. La qualità del credito è ulteriormente migliorata. finanziamenti alle famiglie hanno proseguito ad aumentare, in misura maggiore nella componente del credito al consumo. I tassi sui nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni non si sono discostati dai livelli, storicamente bassi, della fine del 2018.
La dinamica contenuta della spesa per investimenti fissi, unita alle positive condizioni reddituali, ha contribuito a limitare il fabbisogno finanziario e la domanda di nuovo credito presso il sistema bancario. Nonostante condizioni di offerta distese segnalate da banche e imprese, il minor fabbisogno di finanziamenti si è riflesso sul credito al settore produttivo, che si è ridotto del 4,8% nei 12 mesi terminanti a giugno del 2019. Il calo ha interessato in misura più marcata le imprese con almeno 20 addetti, sulle cui scelte di indebitamento ha influito anche la possibilità di ricorrere a fonti di finanziamento alternative al canale bancario. Nei mesi estivi la contrazione dei prestiti si è accentuata. I finanziamenti sono diminuiti in tutti i principali comparti: nella manifattura le maggiori riduzioni si sono registrate nella chimica e farmaceutica e nei macchinari; nel terziario le flessioni più evidenti si sono osservate nelle attività professionali e nel commercio. Il calo del credito alle costruzioni ha continuato a riflettere le difficoltà del comparto.
Dopo la crescita registrata nel 2018, alla fine del primo semestre dell’anno in corso i prestiti al settore privato non finanziario ligure sono diminuiti dell’1,4% rispetto a dodici mesi prima, per effetto della riduzione del credito destinato al comparto produttivo. Nei mesi estivi il calo dei finanziamenti è proseguito. Secondo le indicazioni fornite nel mese di settembre dalle banche operanti in Liguria che partecipano all’indagine regionale sul credito bancario (Regional Bank Lending Survey), nella prima metà del 2019 la domanda di finanziamenti da parte delle imprese è diminuita. La debolezza della domanda ha riflesso la dinamica, molto modesta, della spesa per investimenti fissi e dei volumi operativi, oltre che il ricorso a canali di finanziamento alternativi al debito bancario da parte di alcune grandi imprese. Dal lato dell’offerta, le condizioni praticate dalle banche sono rimaste stabili. Per le famiglie, le richieste di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni si sono stabilizzate, mentre sono tornate a crescere quelle per il credito al consumo. Sul fronte dell’offerta, i criteri di erogazione dei prestiti si sono mantenuti invariati.
Nel primo semestre del 2019 è proseguito il miglioramento della qualità del credito di banche e società finanziarie: nella media dei quattro trimestri terminanti a giugno il flusso di nuove posizioni deteriorate sul totale dei crediti (tasso di deterioramento) è diminuito all’1,7% (2,0% a fine 2018. L’indicatore è migliorato soprattutto per le imprese, dove le costruzioni continuano a caratterizzarsi per una rischiosità molto più elevata rispetto agli altri comparti. Il dato riferito alle famiglie consumatrici, in ulteriore leggero calo, si è attestato su livelli assai contenuti nel confronto storico. Con riferimento alla clientela complessiva, l’incidenza dei prestiti deteriorati rispetto ai crediti totali è diminuita marginalmente rispetto alla fine del 2018, portandosi al 13,5%; meno della metà delle posizioni che presentano anomalie è rappresentata da sofferenze (5,7% dei prestiti).
“L’economia della Liguria – Aggiornamento congiunturale – Novembre 2019”: clicca qui per il documento integrale.