Il rischio collasso per un intero comparto, quella della portualità turistica, e la perdita secca di 2.225 lavoratori, lanciato nei giorni scorsi da Ucina Confindustria Nautica è stato al centro del colloquio tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e il presidente di Ucina Confindustria Nautica, Saverio Cecchi. Lo annuncia l’associazione.

«Siamo soddisfatti – commenta Cecchi – che la ministra abbia pienamente compreso la gravità della situazione, il danno per l’intera rete infrastrutturale italiana del turismo nautico, l’impatto sull’indotto delle economie costiere di diverse Regioni e si sia impegnata ad attivarsi con il collega dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, al fine di individuare una soluzione»
«Ucina – si legge in una nota – è consapevole che si tratta di una vicenda che si trascina da 12 anni e che nessun governo precedente ha voluto risolvere. Tuttavia, all’esecutivo non possiamo che dire che con l’attivazione delle procedure di revoca delle concessioni alle società che hanno la sola colpa di aver resistito e vinto in giudizio contro gli aumenti retroattivi dei canoni demaniali, il tempo a disposizione è ormai terminato. Occorre una soluzione immediata per evitare una vera e propria “esecuzione” di Stato.