Una mozione votata solo dalla maggioranza, respinte le altre proposte del centrodestra. La Camera dei Deputati impegna il governo sulla Gronda di Genova. Il testo della mozione è figlio del dibattito interno alla compagine governativa, che vede il Movimento 5 Stelle favorevole a una ridiscussione del tracciato o comunque a solo una parte di esso.
Il governo è impegnato “ad avviare i lavori per la realizzazione dell’opera secondo soluzioni condivise, mantenendo aperto un confronto con tutti gli interessati e le forze politiche, avendo come imperativi categorici la sicurezza delle infrastrutture, il miglioramento della viabilità complessiva e la funzionalità dell’opera rispetto alle esigenze di rilancio del sistema produttivo e portuale del territorio secondo modalità ecocompatibili”. Questo il testo approvato. Prima firmataria la deputata pentastellata Ilaria Fontana, con la sottoscrizione di altri deputati di M5s, Pd, Italia Viva e Liberi e uguali.
Motivo del contendere tra maggioranza e opposizione è stata proprio la formulazione “secondo soluzioni condivise” che, per le opposizioni, tiene la porta aperta a modifiche di tracciato, nonostante manchi solo una firma del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al progetto definitivo per dare il via libera ai cantieri.
Sono già stati espropriati quasi tutti i terreni e gli edifici necessari alle lavorazioni per l’opera il cui progetto esecutivo è stato già approvato.
Il Pd ligure e genovese (sia i gruppi consigliari in Comune a Genova sia in consiglio regionale), commenta in una nota: “Il voto di oggi alla Camera rappresenta un passo avanti importante verso la realizzazione di quest’infrastruttura fondamentale per l’economia genovese e ligure. L’accordo fra tutte le forze di maggioranza è l’elemento qualificante del documento approvato questa mattina, perché rimuove anche gli ultimi ostacoli che impedivano l’avvio del cantiere. Ringraziamo in particolare il ministro De Micheli per l’impegno profuso. Ora auspichiamo che parta al più presto il tavolo di confronto con le istituzioni locali in modo di arrivare all’avvio dei lavori. Questo è il primo documento della legislatura in cui si dice che la Gronda si farà”.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è scettico: «Troppe parole in quel documento dicono il contrario: apertura di tavoli, confronti, mediazioni. Bastavano pochi sostantivi: la Gronda sarà realizzata secondo il progetto esecutivo esistente e già approvato, sul tracciato già libero per il cantiere da inizio anno grazie agli espropri fatti da Regione Liguria. Ma siccome quel progetto i grillini non lo vogliono, meglio una mozione dell’avvio dei lavori. Noi siamo disponibili a confrontarci ovunque e subito, nella speranza di non rivivere da capo i tempi dell’infinito dibattito del sindaco del Pd Vincenzi, appoggiato e caldeggiato dalla giunta Burlando, i veri responsabili, prima ancora dei grillini, del blocco alla Gronda. L’unico tavolo che ora serve è quello per firmare l’avvio dei lavori».