Gli eventi e i congressi hanno generato il 17,9% delle presenze negli esercizi alberghieri nella città metropolitana di Genova nel 2018.
È solo uno dei dati pubblicati all’interno del focus dedicato alla città metropolitana di Genova, all’interno del report 2018 dell’Osservatorio italiano dei congressi e degli eventi (Oice), promosso da Federcongressi & Eventi e realizzato da Aseri, l’Alta scuola di economia e relazioni internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, di cui Roberto Nelli è direttore scientifico.
La stragrande maggioranza degli eventi è di tipo locale (81,7%), il 16,1% di tipo nazionale, il 2,2% di tipo internazionale.
«Genova – spiega Nelli – dovrebbe accelerare sugli eventi internazionali, visto che già oggi attirano il 6,8% dei partecipanti, contro il 17,6% degli eventi nazionali e il 75,6% degli eventi locali».
Proprio il trend di provenienza, rispetto al 2017 evidenzia quanto sia cresciuta la presenza internazionale: dal 3,9% al 6,8%, a fronte di una riduzione del numero di eventi dal 2,6 al 2,2%.
Carla Sibilla, presidente di Convention Bureau, il consorzio formato da un gruppo di quaranta soci imprenditori che rappresenta l’eccellenza delle strutture ricettive e congressuali locali, commenta: «Stiamo andando a cercare operatori internazionali, abbiamo battuto molto su questo aspetto, anche perché sono partner “high spending”. Occorre però una programmazione con largo anticipo, visto che si parte con la ricerca, l’invio dei materiali, la visita all’estero e magari anche l’educational in città».
A proposito di programmazione convention bureau ha già quasi coperto tutto il 2020 (confermato che il convegno dei magistrati si terrà ufficialmente a Genova) e sta già lavorando sul 2021.
I numeri del 2018
Nel 2018 nella città metropolitana di Genova sono stati organizzati 7.548 eventi, a cui hanno partecipato 627.239 persone, per un totale di 9.459 giornate e 901.132 presenze (pernottamenti). La media è stata di 83,1 partecipanti per evento e 1,25 giorni medi per evento.
«Facciamo conoscere Genova come destinazione a livello globale. Il vantaggio è che spesso i congressisti, se si trovano bene, tornano successivamente con la famiglia – sottolinea Sibilla – e abbiamo registrato un livello di soddisfazione molto alto per la nostra città».
Il confronto con le altre aree metropolitane di Firenze, Roma, Milano e Torino, vede proprio negli eventi internazionali un gap importante per Genova che sono il 2,2% del totale, considerando che a Firenze sono il 17,9%, a Milano il 12,4%, a Roma il 12% e a Torino il 9,3%. Sui partecipanti Genova recupera leggermente con quel 6,8%, contro il 27,2% di Firenze, il 16,9% di Milano, l’11,8% di Roma e l’8,7% di Torino.
«La fotografia che abbiamo scattato – precisa Nelli – rappresenta un settore positivo che ben compete nell’area del Nord Ovest e che ha grandi potenzialità di crescita».
«Questo studio – aggiunge Sibilla – permette di confrontarci con il mercato e avere maggiori strumenti di analisi per accrescere potenzialità del settore per Genova. Offriamo questo lavoro a istituzioni e partner. Ogni investimento del resto dve avere ricadute dirette o indirette, economiche o di conoscenza».
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Il congressuale “vale” 6 volte i ricavi diretti, è un settore che fa crescere la qualità dei servizi del territorio, confrontandosi con un mercato competitivo. «Il 2019 – annuncia Sibilla – ci ha già fatto vedere risultati interessanti». salta fuori che Genova parametri sopra media nazionale, lavoro di raffronto che creerà storico e orienterà investimenti.
Alla ricerca hanno risposto 21 delle 82 sedi considerate.
Le 82 sedi della città metropolitana di Genova rappresentano l’1,5% delle sedi italiane, il 5,3% delle sedi del Nord Ovest, ben il 52,6% delle 156 sedi in Liguria. Principalmente si tratta di alberghi congressuali (62,2%). Ben 43 sono a Genova.
Il peso della città metropolitana di Genova sul Nord Ovest e sul totale italiano è maggiore nella categoria “Partecipanti”, una percentuale rispettivamente del 7,2% e del 2,2%. Il peso minore è nella categoria “Eventi” con rispettivamente il 5,3% e l’1,6%.
Il report è stato illustrato alla presenza degli assessori al Turismo della Regione Liguria Gianni Berrino e del Comune di Genova Paola Bordilli.
«Il 2018 è stato l’anno del riscatto – commenta Berrino – e il 2019 sembra andare altrettanto bene. A Genova le strutture esistenti, anche se magari non sono così nuove e moderne, possono già far bene, basta volerlo. Bisogna essere attrattivi con le condizioni economiche e l’offerta globale. Nelle Riviere il comparto può crescere. Occorre sfatare mito che dall’estero non vengono più».
«Il lavoro fatto grazie agli investimenti derivanti dall’imposta di soggiorno e la collaborazione con Convention Bureau – dichiara Bordilli – sono un segnale forte della collaborazione tra pubblico e privato. I congressi hanno dimostrato che il loro ritorno per la città è duplice: immediato durante i giorni di evento e successivo quando i congressisti decidono di visitare la città con la famiglia in un altro momento. Noi cerchiamo di non lasciare i congressisti fra le quattro mura della struttura che li ospita».
Mauro Ferrando, presidente della Porto Antico spa annuncia anche una maggiore amalgama tra due asset importanti come Magazzini del Cotone e Fiera, ora che la società dispone di entrambi.