«L’Associazione fra i pensionati ex-dipendenti della Banca (Aspe Carige) e i suoi soci voteranno a favore dell’aumento di capitale e dell’aggregazione bancaria credendo nella validità della proposta e confidando nell’etica professionale dei Commissari Straordinari che l’hanno formulata». Lo annuncia un comunicato di Aspe Carige.
«Riguardo alla preferenza inizialmente da noi riservata alla soluzione stand alone, gradita al gruppo Malacalza si legge nella nota – non ne disconosciamo i pregi, ma dobbiamo prendere atto con realismo delle perdite di bilancio e dei rischi ancora pendenti, un circolo vizioso dovuto alla carenza di capitale e alla debolezza contrattuale dello stato di crisi, che vanificano qualsiasi rilancio operativo e deprimono la redditività nonostante le migliori intenzioni di tutti. Ora che i tempi delle decisioni stanno per scadere, ci auguriamo davvero che i maggiori azionisti vogliano privilegiare l’interesse generale per salvare il salvabile»,
Secondo Aspe «Un piano B non potrebbe che passare attraverso una procedura di risoluzione, con o senza la partecipazione dello Stato, ma comporterebbe il completo azzeramento delle azioni, sia pure nel loro attuale infimo valore di Borsa».
La nota conclude invitando gli azionisti a partecipare all’assemblea del 20 setembre «per non far mancare il loro utile apporto; il compito che attende tutti coloro che hanno a cuore le sorti di Banca Carige, dopo l’auspicabile approvazione della ricapitalizzazione cautelativa, sarà quello di riattivare e sviluppare i rapporti di clientela, ridando fiato e slancio all’operatività della Banca, che potrebbe conservare il nome e rinascere quale soggetto creditizio di primo piano nelle aree di tradizionale insediamento non coperte da CCB – Cassa Centrale Banca».