Per valutare le caratteristiche e le proprietà del terreno su cui insiste l’area di cantiere e per misurare l’intensità delle vibrazioni connesse alle operazioni di demolizione, nella giornata di ieri, nel cantiere di demolizione di Ponte Morandi, è stata eseguita una prova di caduta di un blocco di calcestruzzo (New Jersey di guardavia) del peso di circa 5 tonnellate che era stato mobilizzato a partire dall’impalcato della pila 8.
Il blocco, in caduta libera, ha impattato sul suolo e la misurazione delle vibrazioni è stata eseguita utilizzando 5 vibrometri disposti a distanze scalate alla verticale d’impatto. Successivamente un altro blocco è stato fatto cadere su un “letto stabilizzato” composto da uno strato di materiale inerte sull’area di caduta.
Il test è stato effettuato utilizzando un mezzo meccanico posizionato a terra che ha tirato la barriera New Jersey mediante un cavo d’acciaio (lunghezza 60 metri e portata di 10 tonnellate) fino a farla cadere dall’impalcato. «Non appena saranno disponibili le elaborazioni dei dati potrà essere affinato un modello predittivo per eventi più severi», ha dichiarato Claudio Oggeri del Dat (Dipartimento Ingegneria Ambiente Territorio e Infrastrutture del Politecnico di Torino).