Chiusura debole per le borse europee, penalizzate dalle voci di necessità di aggregazione in tempi stretti tra Deutsche Bank e Commerzbank e dai dati sul pil italiano del IV trimestre. L’Istat ha comunicato che l’Italia è in recessione tecnica, l’economia italiana nel quarto trimestre del 2018 ha registrato una contrazione dello 0,2%. In base a dati provvisori, si tratta del secondo trimestre consecutivo di calo dopo il -0,1% del periodo luglio-settembre.
Parigi segna +0,36%), Londra +0,39%, Francoforte -0,08%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 21.686,66 punti (-0,19%) e Ftse Mib a 19.730,78 punti (-0,21%).
Lo spread BtP Italia/Bund a 10 anni ha subito un allargamento modesto, a 243 punti base da da 242 pb di ieri sera, ma a Piazza Affari il comparto bancario ha sofferto, i quattro maggiori ribassi del listino principale sono di Bper Banca -6,07%, Banco Bpm -4,86%, Ubi Banca -4,72%, Unicredit -4%. Brilla Ferrari (+11,02%) dopo i risultati del quarto trimestre in linea con il consensus e l’outlook positivo per il 2019. Bene anche Tim (+4,97%) in seguito alla comunicazione che Elliott è salita al 9,4% del capitale,
In salita il petrolio: il Wti aprile è a 55,4 dollari al barile, il Brent aprile a 62,19 dollari al barile. Oro a 1.325 dollari l’oncia.
In correzione l’euro/dollaro a 1,1452 da 1,1480 di ieri sera.