Operatori economici, pendolari e residenti delle Cinque Terre riuniti ieri in assemblea pubblica contro la tariffa maggiorata, per avere trasparenza sui ricavi del Cinque Terre Express e perché vengano cambiate le regole del Contratto di Servizio con Trenitalia.
L’incontro era organizzato dal comitato di residenti, pendolari e operatori economici delle Cinque Terre, impegnato da 3 anni in una vertenza legale al Tar per ottenere trasparenza sui ricavi del Cinque Terre Express e contro la tariffa maggiorata. Presenti anche molti cittadini, nonostante il maltempo.
Nelle due ore di incontro l’avvocato Lamma, che segue i ricorsi, ha potuto spiegare il significato non solo strettamente legale degli atti intrapresi dai ricorrenti, ma la portata civica e di difesa del bene comune, esplicitata dai ricorsi, non solo contro una maggiorazione della tariffa non giustificata in modo soddisfacente, secondo i ricorrenti, ma soprattutto contro la secretazione di atti che secondo l’Autorità Regolatrice dei Trasporti devono essere disponibili a qualunque cittadino voglia esercitare il suo diritto di conoscere, vigilare e votare con cognizione di causa.
Secondo quanto si legge nella nota del comitato, “nel Contratto di Servizio con Trenitalia 2018-2032 la Regione ha secretato gli allegati economici e finanziari, chiedendo ai cittadini un atto di fede incondizionata, riguardo alle decisioni prese dall’amministrazione, anziché risponderne agli elettori”.
Oltre ad analizzare i passaggi che in questi 3 anni hanno portato al 5° ricorso in ordine di tempo (4 contro la tariffa maggiorata e il 5° per l’accesso ai dati) si è ragionato anche sugli aumenti previsti, per i biglietti sia ordinari che maggiorati, e sui buchi orari e la mancanze di collegamenti diretti che fino all’introduzione del modello 5 Terre Express permettevano ai residenti di raggiungere con molta minor fatica le città delle provincie e regioni confinanti.
Sono anche stati analizzati i dati reperiti relativi alle presenze sui treni, che fanno ipotizzare un ricavo da tariffa, derivante dalle Cinque Terre, di circa 38 milioni per il solo 2017. L’incontro di oggi è stato il primo di una serie di assemblee che si terrà anche nelle altre località delle Cinque Terre per aggiornare i residenti sugli sviluppi della vertenza e su come le nuove regole stabilite nel Contratto di Servizio firmato dall’Ente Regione per 15 anni con Trenitalia possano essere deleterie tanto per la Cinque Terre quanto per la Liguria nel suo complesso. Residenti, pendolari e operatori delle Cinque Terre chiedono ancora una volta che la Regione torni sui suoi passi, e chiedono al governo un intervento.