220 chirurgici in un anno. L’ospedale San Martino di Genova “festeggia” l’anniversario di attività del Robot Da Vinci con un video che ne racconta pregi e utilità, attraverso le testimonianze dei professionisti che nel quotidiano manovrano e sfruttano il potenziale del robot.
Il progetto regionale, supportato da Alisa, offre la possibilità di effettuare interventi con tecnica robotica nella sala operatoria del San Martino ai chirurghi di tutta la regione, purché abbiano superato uno specifico training e acquisito le necessarie certificazioni. Finora ad avvicendarsi sono stati soprattutto i professionisti del San Martino e del Gaslini ma sono in corso di valutazione diverse richieste da altri ospedali per professionisti che nel 2018 hanno acquisito la certificazione per partecipare al progetto.
I principali pregi del robot? Fa leva su movimenti chirurgici più precisi e dunque meno invasivi. Rimuove tumori con maggiore precisione e delicatezza, riducendo al minimo le complicanze post operatorie e la durata dei ricoveri ospedalieri. Rilevato anche il minor dolore post operatorio percepito, rispetto alla chirurgica tradizionale. Inoltre dati alla mano, il da Vinci ha ridotto il numero dei giorni di permanenza in ospedale dei pazienti operati.
«Pur non essendo ancora inclusa nei Lea, la chirurgia robotica rappresenta l’avanguardia tecnologica e un complemento indispensabile per un ospedale all’avanguardia con una vocazione didattica e di ricerca come il San Martino – sottolinea il direttore generale dell’Ospedale Giovanni Ucci – il robot Da Vinci rappresenta la configurazione più moderna e tecnologicamente avanzata di questa strumentazione essenziale per orientare sempre più l’ospedale al futuro dell’hi-tech. Siamo molto soddisfatti dei risultati, e ringraziamo Alisa e l’assessorato per aver dato al nostro Policlinico il compito di realizzare e promuovere questo progetto».
Aggiunge Domenico Palombo, coordinatore del progetto di chirurgia robot-assistita presso il San Martino: «Il robot da Vinci rappresenta la punta di diamante della rivoluzione tecnologica intrapresa dal nostro Policlinico, che ci permette di collaborare fattivamente con un’eccellenza regionale e italiana quale l’Istituto Italiano di Tecnologia. Uno scambio questo per noi di grande importanza, che ci responsabilizza nei confronti del paziente che, presa coscienza dei vantaggi di farsi operare da una macchina simile, si affida sempre di più a noi con grande fiducia».
«Per la chirurgia pediatrica dell’Istituto Gaslini questo progetto di collaborazione che Alisa ci ha messo a disposizione rappresenta una grossa opportunità per noi professionisti e per i piccoli pazienti che potranno beneficiarne – interviene Girolamo Mattioli della chirurgica pediatrica dell’Istituto Gaslini – avevamo già acquisito una significativa esperienza in passato e la possibilità di proseguirla in collaborazione con il San Martino tra l’altro su una strumentazione di ultima generazione è certamente vantaggioso per tutte e due le istituzioni».
A Palombo fanno eco Angelo Gratarola e Stefano Scabini, rispettivamente altro coordinatore del progetto e chirurgo oncologo del San Martino: «La chirurgia robotica rappresenta a oggi la minor invasività chirurgica e anestesiologica disponibile e ciò giustifica il minor dolore post operatorio e la più breve durata di permanenza in ospedale con tempi di recupero più rapidi e un ritorno alla vita quotidiana in tempi brevi, impensabili poco tempo fa». Scabini chiosa: «La chirurgia robotica è particolarmente indicata per la cura dei tumori difficili e in pazienti complessi, come ad esempio quelli affetti da tumori del retto, dove l’altissima precisione dei movimenti e la rimozione delle cellule maligne si traducono in risultati sempre migliori in termini di guarigione».