Banca Carige ha affidato a una società di professionisti una ricognizione sulla cessione di Creditis a Chenavari, operazione che l’attuale cda ha ereditato dalla gestione precedente e che considera «pessima». Lo ha dichiarato il presidente della banca, Pietro Modiano, rispondendo a un azionista in assemblea.
Ieri sera Carige ha confermato di avere raggiunto un accordo con Chenavari per procedere al closing della cessione dell’80,1% delle azioni di Creditis a Chenavari entro il 28 marzo 2019 e alla stipula di un contratto di distribuzione di lungo termine con Creditis. Chenavari aveva ricevuto l’autorizzazione dalla Banca d’Italia il 3 ottobre 2018.
«Questo cda – ha dichiarato in assemblea l’ad Fabio Innocenzi – ha ereditato il contratto di cessione dell’80% di Creditis a Chenavari. Abbiamo provato a ragionare con la controparte, abbiamo provato a modificare il contratto ma il risultato è stato un contenzioso con Chenavari». Non si poteva fare altro che «dare esecuzione al contratto nelle forme previste. È vero, abbiamo provato a modificare questo contratto ma abbiamo ottenuto soltanto due piccole modifiche».
«È un contratto pessimo sotto ogni punto di vista – ha aggiunto Modiano – un contratto che in alcun modo può ricadere sul cda in carica».
Modiano ha precisato che l’avere concluso la cessione «non pregiudica l’intenzione di accertare tutti i motivi per cui questo contratto è stato firmato. La ricognizione è stata affidata a una società di professionisti. Non sarà tralasciato nulla per capire che cosa è accaduto» e cosa ha causato danni «allo stato patrimoniale, al conto economico, agli azionisti e ai colleghi di Carige».