Con l‘11% di no del capitale rappresentato e il 70,6% di astenuti l’assemblea dei soci di Banca Carige ha bocciato la proposta di aumento del capitale. Erano presenti 269 azionisti in rappresentanza del 41% del capitale.
Determinante è stata l’astensione di Malacalza Investimenti, che detiene il 27,5% del capitale: per il via libera all’aumento di capitale sarebbero stati necessari i due terzi dei voti.
È caduto nel vuoto l’appello ai Malacalza da parte del presidente Pietro Modiano e dell’ad Fabio Innocenzi a riconsiderare la decisione annunciata e approvare una delega condizionata alla soddisfazione di alcune richieste.

«Per favore – ha detto Modiano – approvate oggi, non lasciate che l’operazione si fermi. Vi abbiamo proposto scelte che abbiamo dovuto prendere sotto una pressione che era difficilissimo sostenere». (Durante una pausa dell’ assemblea, poco prima del voto, parlando con un membro del cda che gli faceva notare che molti soci chiedevano di rimandare l’ operazione, il presidente della banca ha risposto: «Non c’ è tempo. Non si può fare a marzo, ci bocciano, ci ammazzano tutti»).

«Malacalza Investimenti – ha annunciato il legale di Malacalza, Paolo Ghiglione – non sta bocciando il cda, abbiamo una enorme fiducia in questo cda. Vi abbiamo scelto noi. Quel che diciamo è che alla fine del percorso, per non essere fortemente diluiti, bisognerà investire di nuovo. Finora abbiamo investito400 milioni come Malacalza e sapete quanto vale ora la partecipazione? Molto poco. E voi pensate sia normale per quanto uno sia motivato e affezionato a questa città avallare al buio un’ operazione che significa: o ci si mettono altri 100 milioni o verremmo diluiti»?