Mettere fine ai tagli nei confronti dei Comuni e trovare le risorse per le amministrazioni nella prossima legge di Bilancio. Una richiesta che mette d’accordo tutti i sindaci liguri, molti dei quali oggi, nella sala del Munizioniere di Palazzo Ducale a Genova, si sono riuniti per incontrare il presidente nazionale di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, e per partecipare successivamente all’assemblea annuale dell’associazione.
«Come Comune di Genova si parla di un taglio da 30 milioni di euro nel 2019 – spiega il sindaco Marco Bucci – è una cosa inaccettabile, che certamente non va nella direzione in cui abbiamo bisogno. E questo vale per Genova ma anche per tutti i Comuni della Liguria. Per questo chiediamo al governo di aiutarci, per fare in modo che questi tagli non vengano effettuati. Altrimenti la situazione sarebbe disastrosa».
Proprio l’Anci, pochi giorni fa, in occasione dell’assemblea degli assessori al bilancio di diversi Comuni italiani, aveva denunciato tagli per 300 milioni di euro di rimborsi Imu-Tasi. Risorse necessarie per garantire i servizi ai cittadini.

«Abbiamo trovato i fondi per le Città metropolitane e per le Province nella Legge di Bilancio, ma non ci sono ancora quelli per i Comuni. Stiamo chiedendo quello che ci spetta – afferma Decaro – Alla questione risorse affianchiamo anche la richiesta di rallentare il percorso legato alla perequazione e al Fondo crediti di dubbia esigibilità, due strumenti che servono a dare trasparenza ai nostri bilanci e a farli “dialogare” tra loro, ma senza le risorse necessarie, rischiamo di creare problemi ai nostri concittadini riducendo i servizi».
Un aspetto fondamentale per la redazione del bilancio di previsione è il calcolo del Fondo crediti di dubbia esigibilità. Nasce da un’esigenza di trasparenza e da quella di far emergere nel bilancio tutte le poste e le transazioni contabili. Il principio contabile prevede che vengano inserite nel bilancio di previsione anche le poste di entrata e di spesa relative alle operazioni che non danno origine a movimenti di denaro e che non determinano registrazioni contabili: per esempio, le concessioni a titolo gratuito di beni comunali, le esenzioni tributarie, le opere di urbanizzazione realizzate a scomputo. Sono accertate per intero anche le entrate di dubbia e difficile esazione, per le quali non è certa la riscossione integrale: si tratta delle sanzioni amministrative al codice della strada e i proventi derivanti dalla lotta all’evasione, a fronte delle quali nella spesa viene inserito il Fondo crediti di dubbia esigibilità (fonte: IlSole24Ore).
In ballo c’è anche la richiesta di un maggior equilibrio nella distribuzione delle risorse tra gli enti locali, questione sottolineata dall’Associazione in più occasioni: «Siamo 8 mila Comuni in Italia, le buche vanno chiuse nella capitale, così come a Moncenisio che conta appena 29 abitanti», afferma Decaro.
Virando poi su ponte Morandi, Decaro ha tessuto le lodi di Bucci per come ha gestito la situazione: «Credo che il sindaco di questa città abbia fatto un lavoro straordinario – ha commentato – Prima di occuparsi delle macerie fisiche, si è preoccupato delle macerie sociali, tenendo insieme la comunità, stringendo la mano a tutti e, soprattutto, in maniera più forte, alle famiglie che hanno perso i parenti in quella tragedia. La ricostruzione sarà non solo una ricucitura del territorio, ma anche una ricucitura di una ferita sociale che questa città e questa regione hanno subito».
A proposito di ricostruzione, a margine dell’incontro Bucci ha confermato la volontà di valorizzare l’area del Campasso e di Certosa, attraverso una «gara internazionale, tra febbraio e marzo, per una riqualificazione urbana che comprenda aree abitative, ludiche e di alta tecnologia con un incubatore di startup».