«Quello del 2019 sarà un bilancio di svolta e molto sfidante, abbiamo già programmato tutte le risorse stanziate dal decreto Genova, dal decreto fiscale e quelle inserite in legge di bilancio che spero vengano approvate». Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini spiega come, dalla tragedia del ponte Morandi, l’Authority stia cercando di sfruttare risorse e agevolazioni nelle procedure per accelerare sugli investimenti pianificati da tempo per dare respiro al sistema portuale e logistico, che ha subito una battuta d’arresto significativa con il crollo del viadotto autostradale.
«264 milioni – spiega – a cui si sommano le risorse per l’autotrasporto e l’ottimizzazione dei flussi logistici col varco di Ponente. In totale circa 480 milioni di euro, programmati per investimenti e incentivi alla spesa corrente come l’indennizzo alle categorie colpite dal crollo». La cifra è divisa in questo modo: 30 milioni per l’ottimizzazione dei flussi logistici (varco di Ponente), 180 milioni per il commissario delegato per l’autotrasporto, 264,2 milioni per le misure di indennizzo e rilancio del sistema portuale. Di questi 264 milioni l’Autorità ne impiegherà 6 per la riduzione delle tasse portuali e iniziative a sostegno delle attività portuali, un milione per le assunzioni del personale, 4 milioni per il navettamento e il contributo a concessionari e utenti del servizio ferroviario, 6 per impresa di lavoro temporaneo, 47,2 per le spese in conto capitale urgenti e 200 milioni per le spese in conto capitale del programma triennale 2019-2021.
Trend del sistema portuale
Nei primi 7 mesi del 2018: tasse portuali +9% (2,8 milioni), volumi movimentati +4,2%, lieve contrazione dei passeggeri -0,8%. Dopo il crollo del ponte perdita netta di 4,8 punti percentuali sulle entrate tributarie. La stima per il 2019 è di -5% sulle entrate (52 milioni). I volumi sono calati del 9,6% ad agosto, del 5% a settembre e dell’11% a ottobre. In aumento invece i passeggeri: +5,1 ad agosto, +10,7 a settembre, -3,2% a ottobre, le stime in questo caso sono positive.
Secondo il presidente, con il 2019 entra nel vivo l’impegno e la spesa degli investimenti in conto capitale progettati negli ultimi due anni: «Intendiamo affidarli anche attraverso centrali di committenza e soggetti esterni come Invitalia, Rfi, Autostrade per l’Italia e Ire, la controllata regionale, che ci sgravano di un lavoro che sarebbe stato solo sulle spalle dell’Autorità Portuale, nonostante abbiamo rafforzato la direzione tecnica di 27 unità».
Lo strumento che consentirà all’Autorità di compiere l’accelerazione è proprio il decreto Genova, che prevede la predisposizione di un programma di interventi per rafforzare l’accessibilità al porto e all’aeroporto. «Il programma – specifica Signorini – è adottato dal commissario e realizzato dall’Autorità con le deroghe previste per il ponte, che accelerano la fase di affidamento e di approvazione degli interventi».
Le procedure probabilmente saranno negoziate, con l’invito di 5 o più imprese: «Alla base dell’invito – spiega Signorini – ci sarà una documentazione progettuale che consentirà alle imprese di fare offerte più ragionate».
Le deroghe potrebbero riguardare sopraelevata portuale, Hennebique, torre piloti, galleria di molo nuovo e viadotto di Voltri (che realizzerà Autostrade per l’Italia). «Si tratta di alcune delle opere che intendiamo candidare – dice Signorini – il programma deve essere sottoposto al commissario che farà le sue valutazioni».
Nel 2019 è stato previsto di impegnare 318,3 milioni di opere e manutenzioni di cui 205,5 per lo scalo di Genova (188,3 milioni per le opere già citate sopra), 112,8 per lo scalo di Savona.
Fuori dalle agevolazioni del decreto Genova resterà, per ovvi motivi geografici, la diga di Vado, che andrà in affidamento nel 2019 per 80 milioni di euro. Anche nel savonese però ci sono emergenze da risolvere: «Per l’emergenza mareggiate – sottolinea il presidente dell’Authority – il commissario è Giovanni Toti, tutte le opere di ripristino danni valgono circa 34 milioni».
Gli interventi in conto capitale previsti nel triennio 2019-2021 sono imponenti, per un ammontare di 922 milioni, di cui 842 milioni dedicati a opere infrastrutturali.