Il consiglio di amministrazione di Banca Carige ha tracciato le linee guida del nuovo piano industriale, ha approvato il capital conservation plan e determinato le condizioni dei termini di emissione del prestito subordinato T2, in collocamento a partire da oggi 30 novembre 2018.
Il board ha poi autorizzato l’operazione che accelera nell’esercizio 2018 il derisking con conferimento al veicolo di un portafoglio sofferenze (pari a 0,9 miliardi di euro di gross book value) tramite cartolarizzazione per la quale è stato deciso di chiedere garanzia Statale.
È stato nominato chief risk officer Roberto Torresetti.
Linee guida del nuovo Piano Industriale
«In coerenza con le indicazioni ricevute dalla Banca Centrale Europea del 14 settembre u.s., di valutare tutte le opzioni strategiche inclusa l’aggregazione – si legge in un comunicato della banca – il Consiglio di Amministrazione ha disposto che il nuovo Piano Industriale, la cui approvazione è prevista nel primo trimestre 2019, venga elaborato con una doppia visione».
«L’evoluzione della Banca avrà come obiettivi principali la sua trasformazione in ottica “lean”, il recupero di quota di mercato nei segmenti core, la riduzione dei non performing loans, l’utilizzo più efficiente del capitale e l’ottimizzazione della struttura di funding. La declinazione di tali obiettivi verrà affiancata da un’analisi dei principali effetti che una possibile aggregazione/alleanza con un altro operatore di mercato potrebbe generare. Tra questi, i più rilevanti sono: la liberazione di capitale derivante dall’adozione di un modello interno per il calcolo dei Risk Weighted Assets, la possibile liberazione delle attività fiscali di cui il nuovo soggetto risultante dall’aggregazione potrebbe beneficiare, le principali sinergie industriali e la riduzione del costo della raccolta».
Capital Conservation Plan
«Mediante l’aggiornamento del Capital Conservation Plan avvenuto nei termini stabiliti, la Banca riscontra positivamente le richieste formulate dalla BCE il 14 settembre u.s.. L’aggiornamento del Capital Conservation Plan ha mantenuto l’originario orizzonte temporale (giugno 2019), che verrà esteso a dicembre 2021 con l’approvazione del nuovo Piano Industriale. La stima dell’evoluzione dei coefficienti patrimoniali incorpora gli impatti derivanti dalle operazioni straordinarie già realizzate o programmate entro la fine del 2018, tra cui le principali sono:
– l’emissione del prestito subordinato Tier 2 per un importo compreso tra €320 ed €400 milioni entro il mese di novembre 2018, che farà da “ponte” all’Aumento di Capitale fino a €400 milioni previsto entro il mese di aprile 2019;
– la cessione del portafoglio crediti classificati Unlikely to Pay di valore lordo pari a €366 milioni alla data di cut-off, il cui closing è avvenuto in data 9 novembre 2018;
la cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza per un valore lordo pari a circa €0,9 miliardi mediante cartolarizzazione assistita da GACS».
L’emissione del prestito subordinato Tier 2 (anche nell’ipotesi di €320 milioni) consente il ripristino dei requisiti SREP 20181.
Relativamente al 2019, anche nell’ipotesi conservativa che l’intera crescita del Capital Conservation Buffer normativamente prevista (+0,625% vs 2018) venga riflessa nei target SREP assegnati alla Banca, il completamento dell’operazione di rafforzamento mediante l’aumento da €400 milioni (in sostituzione del prestito subordinato) consentirà il rispetto dei requisiti.
L’evoluzione dei ratio patrimoniali delineati non subirà alcun impatto materiale in relazione alla cessione di Creditis sulla quale pende un contenzioso tra le parti».
Prestito Subordinato
«Il Consiglio ha approvato quindi i termini e le condizioni per l’emissione del prestito subordinato Tier2 per massimi €400 milioni il cui collocamento avverrà a partire dalla giornata di domani 30 novembre 2018 tramite private placement rivolto allo Schema Volontario di Intervento del Fondo. La sottoscrizione del prestito subordinato Tier2 da parte dello SVI fino a €320 milioni è soggetta all’approvazione dell’Assemblea dello SVI convocata per domani 30 novembre e, in caso di delibera favorevole, è prevista per la stessa giornata di domani. La sottoscrizione delle Obbligazioni da parte di investitori professionali e/o azionisti rilevanti potrà avvenire anche successivamente alla sottoscrizione da parte dello SVI e fino alla data in cui il Consiglio di Amministrazione della Banca stabilirà le condizioni definitive dell’Aumento di Capitale. Il prezzo di emissione è previsto alla pari (100% del valore nominale). Le Obbligazioni avranno cedola a tasso fisso pari al 13% e gli interessi saranno pagati, esclusivamente in denaro. La durata è prevista in 10 anni. Le Obbligazioni includono anche la previsione – la cui efficacia è subordinata all’approvazione della delega per l’aumento di capitale da parte dell’Assemblea straordinaria della Banca convocata il 22 dicembre p.v., nonché all’autorizzazione delle Autorità di Vigilanza richieste dalla normativa applicabile – che il soddisfacimento abbia luogo mediante compensazione (euro per euro) del credito da rimborso delle Obbligazioni con il debito da sottoscrizione delle azioni (e quindi con l’effetto del ricevimento da parte degli obbligazionisti di azioni o denaro). Con riferimento alla disciplina di soddisfacimento delle Obbligazioni mediante assegnazione di azioni ordinarie della Banca, di rimborso e agli ulteriori termini e condizioni dell’emissione obbligazionaria, si rinvia al Regolamento delle Obbligazioni e alla relativa verbalizzazione del Consiglio di Amministrazione i quali, unitamente alle restanti Relazioni degli Amministratori all’Assemblea convocata per il 22 dicembre p.v., saranno messi a disposizione del pubblico nei modi e termini di legge (in particolare sul sito internet della Banca www.gruppocarige.it – sezione Assemblee/Governance)».
Cessione Crediti in sofferenza
«Il Gruppo ha autorizzato oggi il trasferimento di un portafoglio di crediti in sofferenza per un ammontare lordo pari a circa €0,9 miliardi ad un apposito veicolo di cartolarizzazione che emetterà, nelle prossime settimane, titoli di classi diverse. Il progetto prevede poi di cedere a investitori terzi i titoli mezzanine e junior e per i titoli senior verrà avviato l’iter previsto dall’articolo 8 del Decreto Legge 14 febbraio 2016 n. 18 (convertito in L. 8.04.2016 n. 49) per ottenere il rilascio da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze della garanzia statale denominata GACS. Il deconsolidamento delle posizioni cedute, composto per il 50% da finanziamenti secured, è atteso in Dicembre».