Chiusura positiva per le Borse europee, è finita in rosso soltanto Londra frenata dalle incertezze sulla Brexit. Il Dax di Francoforte segna +0,49%, il Cac 40 di Parigi + 0,11%, il Ftse 100 di Londra – 0,11%, l’indice d’area Stoxx 600 +0,4%.
Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 20.553,71 punti (+0,70%) e Ftse Mib a 18.714,90 punti (+0,60%), sostenuta dalle voci di una ripresa delle trattative tra Roma e Bruxelles sulla manovra di bilancio italiana. La prospettiva di una schiarita nei rapporti tra governo italiano e commissione Ue ha mantenuto stabile lo spread BtP Italia/Bund a 10 anni in area 307 punti base, la stessa della chiusura di ieri. A Piazza Affari lo spread fermo ha permesso alle banche di riprendersi, con Banca Generali +2,26% e Unicredit +2,09%. Il ribasso del greggio ha invece penalizzato Saipem (-2,92%), Eni (-1,79%), Tenaris ( -1,65%).
Sul fronte dei cambi, l’euro si è indebolito nei confronti del dollaro e passa di mano a 1,1338 dollari (da 1,1407 di ieri) e a 127,95 yen (da 128,81 ieri). Il dollaro/yen è pari a 112,85 da 112,95.
Nuovo crollo del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 51,2 (-6,3%) e 59 (-5,8%) dollari al barile nell’eventualità di un possibile eccesso di offerta nel 2019, come sembra indicare il continuo incremento delle scorte Usa, aumentate per la nona settimana consecutiva. Inoltre, il ministro dell’Energia saudita ha reso noto ieri che il regno ha prodotto il livello record di più di 10,7 milioni di barili/giorno nel mese di novembre.