«Se si fa un’asta di titoli di Stato, di Btp a 4 anni, con una cedola particolarmente generosa e destinata soltanto ai risparmiatori e non ai prenditori o alle lobby e si collocano soltanto 480 milioni il primo giorno, a fronte dei 2,3 miliardi collocati non nel 2015-2016 ma a maggio del 2018 c’e’ un problema enorme di fiducia». Lo ha dichiarato ad Agorà, sui Rai 3, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia eletto in Liguria e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.
La quattordicesima emissione del BTp Italia ha chiuso con un importo totale emesso di 2,16 miliardi di euro, secondo peggior risultato di sempre. Agli 863, 340 milioni di euro (31.011 contratti conclusi) ottenuti nei tre giorni di offerta riservata al retail (19-21 novembre), si sono aggiunti 1.300,787 milioni di euro collocati oggi dal Tesoro presso gli investitori istituzionali (55 adesioni). La discreta domanda istituzionale ha permesso a questa quattordicesima emissione di non segnare un record negativo assoluto. Nel retail il risultato della quattordicesima edizione è il peggiore di sempre, mentre sotto il profilo dell’importo totale emesso il record negativo è stato raggiunto dalla seconda emissione del BTp Italia del giugno 2012, quando ci si fermò a 1,738 miliardi totali.
«Se si scrive nella legge di Bilancio – aggiunge Mulè – che gli investimenti in grandi opere e in infrastrutture sono lo 0,2% a fronte di una manovra che scommette tutto sul debito, non si rimette in moto l’economia. Così come è follia pensare che il reddito di cittadinanza sarà il motore dello sviluppo di questo Paese nonostante i tanti pareri contrari in merito, dall’Ocse all’Istat. Le prospettive di crescita sono funeree, speriamo in un sussulto di ragione da parte della maggioranza».