A volte chi bada a fare il proprio lavoro senza darsi tante arie viene sottovalutato. Succede alle persone e anche alle ricette. Come a quella del sobrio pancotto, che qui riproponiamo nella versione genovese. Oggi il pancotto è poco apprezzato sia perché si consuma meno pane sia perché siamo meno attenti agli sprechi. Ed è un peccato perché questo piatto oltre a costare poco è buonissimo. Dicevamo, versione genovese: è ovvio che a riutilizzare il pane secco per fare una zuppa si sia provveduto in ogni parte del mondo in cui è diffuso il consumo del pane, e ogni tradizione culinaria ha impiegato odori, erbe, spezie più facili da trovare e più a buon prezzo nel territorio. Vediamo quindi la nostra ricetta.
Ingredienti:
pane secco; acqua; aglio; origano; sale.
Una raccomandazione: la ricetta è così semplice che è difficile sbagliare. La riuscita del piatto però non è scontata: tutto si gioca sulla qualità degli ingredienti: se il pane non è ottimo, comperato dal fornaio di fiducia, utilizzatelo in altro modo, per l’olio vale pena di sacrificare qualche cucchiaiata del migliore, ligure, e l’origano non deve avere quel sapore acre di medicinale che a volte prende quando è secco.
Per le quantità regolatevi voi, calcolate uno spicchio d’aglio ogni due porzioni e un cucchiaio d’olio a porzione. Fate bollire in pentola l’acqua salata con l’olio e gli spicchi d’aglio interi. Quando l’aglio sarà cotto toglietelo e aggiungete il pane frantumato in pezzettini e l’origano nella quantità che vi piace. Fate bollire ancora una decina di minuti e servite dopo avere arricchito la zuppa con abbondante parmigiano.
Il pancotto si accompagna bene a un rosato secco e leggero.
Placet experiri!