Chiusura positiva per le Borse europee, nel giorno in cui la Bce ha precisato la propria politica monetaria, in linea con le attese del mercato. La Banca centrale europea lascia i tassi d’interesse invariati – il tasso principale resta fermo allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40% – e conferma che il Qe proseguirà fino a dicembre, al ritmo di acquisti di 15 miliardi mensili. In seguito, se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine, gli acquisti netti giungeranno a termine. Il presidente della Banca centrale europea ha inoltre spiegato che «l’espansione dell’economia dell’eurozona rimane generalizzata sebbene alcune delle più recenti indagini siano risultate più deboli rispetto ai mesi precedenti» e che «i rischi per le prospettive di crescita possono tuttora essere ritenuti sostanzialmente bilanciati nell’area dell’euro». Incoraggianti anche le notizie da Wall Street, con i conti positivi di Microsoft, Twitter, Ford e Tesla. Il Nasdaq recupera il 2,7%, Dow Jones e S&P 500 salgono di quasi due punti percentuali.
Il Cac 40 di Parigi registra Parigi +1,6%, il Dax di Francoforte +1%, Ftse 100 di Londra Londra +0,59%.
Draghi si è detto «fiducioso» a proposito di un accordo tra la Commissione Ue e Roma sulla bozza di bilancio italiana e questo ha contribuito al rialzo della Borsa di Milano che ha terminato le contrattazioni in testa ai listini europei, con Ftse Italia All-Share a 20.723,43 punti (+1,71%) e Ftse Mib a 18.815,32 punti (+1,78%). Anche il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi ha risentito delle dichiarazioni di Draghi (che però ha ammonito: «È fondamentale per i Paesi altamente indebitati rispettare le regole del patto di stabilità e crescita»). Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano benchmark (Isin IT0005340929) e il pari scadenza tedesco ha terminato la giornata a 310 punti base, dai 322 punti della chiusura di ieri. In discesa anche il rendimento dei titoli decennali italiani, al 3,50% dal 3,61% del riferimento.
A Piazza Affari la contrazione dello spread e il clima di rinnovato ottimismo hanno giovato alle banche, con in testa sul listino principale Mediobanca (+3,84%) nel giorno della diffusione dei dati del primo trimestre dell’esercizio fiscale 2018-2019. Fuori dal paniere principale, boom di Astaldi (+20,88%), in previsione di novità sul futuro dell’azienda.
Sul mercato valutario l’euro scende a 1,14 dollari.
L’oro si attesta sopra i 1.230 dollari l’oncia, poco mosse le quotazioni del petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 67 e 76,3 dollari al barile.