Chiude in negativo la Borsa italiana, dopo un avvio positivo reso possibile dal fatto che Moody’s venerdì scorso, abbassando il rating sul merito creditizio dell’Italia da Baa2 a Baa3 lo ha accompagnato a un outlook stabile, escludendo quindi peggioramenti a breve. La risposta del governo italiano alla commissione Ue di voler tenere fermo l’obiettivo del deficit/pil al 2,4% ha poi fatto virare in rosso il listino milanese in una giornata in cui tutte le principali Borse europee hanno terminato le contrattazioni in ribasso.
A Milano Ftse Italia All-Share segna 20.916,54 punti (-0,61%) e Ftse Mib 18.966,22 (-0,60 %). Lo spread Btp Bund a 10 anni ha chiuso a 302.50 punti base.
Il Cac 40 Parigi registra -0,6%, il Dax di Francoforte-0,26%, Ftse 100 di Londra-0,1%.
A Piazza Affari hanno sofferto soprattutto i bancari/ finanziari tra i quali si segnalano i principali ribassi del Mib: Bper Banca -3,65%, Banco Bpm -3,12%, Banca Generali -2,47%, Azimut Holding -2,29%. Brilla Ferragamo (+ 7,44%) dopo voci su una possibile passaggio di proprietà, bene anche Fca (+2,98%) dopo la cessione di Magneti Marelli a Kkr per oltre 6 miliardi di euro, Italgas (+1,57%) intonata con l’andamento del settore utilities, Buzzi Unicem (+0,91%)
Sul mercato valutario, l’incertezza sulla manovra italiana indebolisce anche l’euro, l’euro/dollaro chiude a 1,146 (da 1,1492 di venerdì sera); l’euro/yen scende a 129,3 mentre il dollaro/yen vale 112,8.
Tra le materie prime giornata di sali e scendi per il petrolio, con Wti e Brent che scambiano rispettivamente a 69,2 e 79,7 dollari al barile.