In Liguria, nel 2017, a fronte di circa 20.300 transazioni immobiliari, circa 4 milioni di euro di provvigioni sono stati percepiti in modo irregolare dagli agenti immobiliari (o presunti tali). In Italia si parla di circa 750 milioni di euro di provvigioni non regolari, su un totale di poco più di 542 mila transazioni. I dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate sono stati diffusi oggi dalla Camera di commercio di Genova per porre l’attenzione sulla distorsione del mercato immobiliare e sui rischi che può correre il contribuente trovandosi di fronte una persona che esercita la professione irregolarmente.
Per questo motivo, proprio oggi, nella sala dorata della Camera di commercio di Genova, il presidente Paolo Odone ha firmato una convenzione per il contrasto all’abusivismo e allo svolgimento irregolare dell’attività di mediazione immobiliare. Con lui erano presenti alla firma i rappresentanti delle associazioni di categoria genovesi Pier Luigi Bairo (Fimaa), Eugenio Del Gaizo (Fiaip) e Giovanni Zafettieri (Anama).
Le transazioni immobiliari in Italia, secondo la stima dell’Omi sono state nel 2017 542.380. Circa il 30% è stato intermediato da abusivi: si calcola quindi che l’ammontare delle provvigioni percepite indebitamente dagli agenti abusivi sarebbe pari ogni anno a circa 750 milioni di euro. In Liguria secondo l’Agenzia delle entrate nel 2017 si sono effettuate 20.376 transazioni immobiliari, si potrebbe quindi stimare l’ammontare di provvigioni percepite abusivamente in circa 4 milioni di euro.
Per facilitare il riconoscimento degli intermediari regolarmente iscritti al Registro Imprese, le associazioni firmatarie si impegnano a promuovere tra gli utenti e i notai l’utilizzo del tesserino di riconoscimento rilasciato dalla Camera di commercio, mentre, per facilitare la verifica del possesso dei requisiti, le stesse associazioni lavoreranno fianco a fianco con gli uffici camerali: «In un mondo in cui c’è una totale deregulation − commenta Odone − è bene dare garanzie ai cittadini nel campo immobiliare, in modo che abbiano a che fare con persone competenti, capaci e serie. Questo è il compito camerale, uno dei tanti che lo Stato ci consegna: questa firma è un passo avanti. Dal canto loro, quando sono coinvolti in una mediazione immobiliare, i cittadini devono esigere una presentazione, che può essere una tessera ma anche la conoscenza della qualifica dell’operatore».

Da oggi, dunque, chiunque incapperà nelle mani di un intermediario immobiliare abusivo, irregolare o scorretto potrà segnalarlo alle associazioni di categoria o direttamente alla Camera di commercio, cui spettano per legge le procedure disciplinari nei confronti dagli iscritti e le sanzioni nei confronti degli abusivi (sanzioni che, da febbraio 2018, sono state inasprite dalla modifica della legge 39/89 che disciplina la professione di mediatore).
Le imprese di mediazione attive al Registro Imprese di Genova sono circa 1.100 con un numero di addetti pari a circa 1.500.
«Vogliamo mettere in luce i rischi a cui si va incontro quando non si ha a che fare con persone in regola − afferma Pier Luigi Bairo − Per questo valorizziamo una tessera che viene consegnata solo a chi ha una competenza specifica ed è in regola, a chi è assicurato e controllato costantemente e regolarmente, a chi è sottoposto a giudizi di merito ogni volta che compie qualche atto che esuli dalla normale quotidianità, a differenza di quello che invece succede con persone improvvisate e spesso sfruttate, in modo non chiaro e trasparente. Ci troviamo spesso a che fare con qualifiche particolari, che di certo non corrispondono a quella di “agente immobiliari”. È importante che chi si rivolge a un agente immobiliare e paga una provvigione, goda dei diritti previsti dalla legge, ma che, da parte sua, si comporti in modo diligente e verifichi con chi sta operando».
In un più ampio quadro d’insieme, valorizzare la figura del mediatore immobiliare significa anche sfruttare al meglio il settore immobiliare genovese, in moderata ripresa, che, secondo quanto sostiene Paolo Odone, «in vista della crescita dei collegamenti con la città, come il rafforzamento dell’Aeroporto, il completamento del Terzo Valico e – si spera – la costruzione del nuovo ponte, rappresenta un enorme patrimonio da sfruttare: con circa 30 mila appartamenti vuoti, a Genova il settore immobiliare può essere un volano per l’economia cittadina e per la sua crescita demografica».