Spread BtP-Bund oltre la soglia dei 300 punti, calo del Ftse Bib contenuto, in linea con l’andamento degli altri listini europei: è il risultato finale per la Borsa di Milano di una seduta caratterizzata dallo scontro tra Roma e Bruxelles sulla tenuta dei conti pubblici italiani. Le dichiarazioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte per cui «l’euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile, qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica del governo» hanno invertito la tendenza avviata venerdì sera dalle critiche alla nota di aggiornamento al Def da parte del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici e dal presidente Jean Claude Juncker. Ftse Mib, che in mattinata era sceso del 2%, ha terminato le contrattazioni a 20.562,31 punti (-0,23%), Ftse Italia All-Share a 22.741,72 punti (-0,35%).
L’indice d’area Stoxx 600 ha chiuso in calo dello 0,5%. Parigi segna -0,71%, Francoforte -0,42%, Londra -0,28%.
La puntualizzazione di Conte non è riuscita a tenere a bada lo spread. Il rendimento del Btp decennale avanza di circa 14 punti base a 3,43%, separato da uno spread di 301 punti base dal Bund (+19 bp)
Euro a 1,156 dollari, con il dollaro sostenuto dal nuovo accordo sul Nafta tra Stati Uniti, Canada e Messico.
Tra le materie prime petrolio in ascesa, con Wti e Brent rispettivamente a 75,3 e 85,1 dollari al barile, in scia al rallentamento delle trivellazioni negli Stati Uniti e alla riduzione dell’offerta di Iran e Venezuela. L’oro risale oltre 1.200 dollari l’oncia nonostante l’apprezzamento della valuta americana.