Tregua nello scontro tra il governatore ligure Giovanni Toti e il governo sulla gestione dell’emergenza e della ricostruzione dopo il disastro di Ponte Morandi. Ieri la Regione ha diffuso un comunicato in cui Toti giudicava impossibile che Conte volesse portare in consiglio dei ministri «un testo mai neppure letto, non dico discusso e concordato, con le istituzioni locali, Comune e Regione, che ormai da un mese si sono fatte carico con sforzi e mezzi propri della emergenza». Secondo il presidente della Regione «nessun uomo delle istituzioni potrebbe immaginare norme così lesive delle prerogative regionali, senza alcuna intesa o concerto nelle scelte, ma lesive anche della normale collaborazione istituzionale prevista nella nostra costituzione».
Le stesse valutazioni Toti esprime nell’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, avvertendo il governo: «Spero che nessuno immagini di usare questo decreto per un commissariamento a 5 stelle della Regione Liguria».
Le affermazioni polemiche di ieri sono arrivate al culmine di uno scontro in atto da giorni tra Toti e la componente M5S del governo, con attacchi di Toninelli e Di Maio al governatore ligure che ha sempre risposto in maniera molto esplicita. Oggetto dello scontro, i contenuti del Decreto Genova, che dovrebbe uscire a breve e, in sostanza, la scelta di chi governerà la ricostruzione dopo il tragico evento del 14 agosto scorso. Toti, che è commissario all’emergenza, intenderebbe assumere anche l’incarico di commissario per la ricostruzione. Il governo, fino a ieri, era contrario, e la stessa componente leghista, rispetto ai 5 Stelle molto più vicina a Toti, con cui amministra la Liguria, non ha difeso il suo alleato.
Questa mattina la Regione ha emesso un comunicato in cui annuncia una «Lunga telefonata di chiarimento nella notte tra il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e il presidente del consiglio Giuseppe Conte sul Decreto Genova».
«Il premier – si legge nella nota stampa – ha spiegato al governatore i principali contenuti del provvedimento che vorrebbe portare nel pomeriggio durante il consiglio dei ministri. Toti ha fatto alcune osservazioni che sono state ascoltate dal presidente Conte. I contatti tra piazza De Ferrari e Palazzo Chigi proseguiranno fino all’ultimo per limare i dettagli di un provvedimento che nessuno ha intenzione di ritardare per il bene della città».
Per ora è tregua, ma il «governo del cambiamento» è noto per la velocità e la disinvoltura con cui cambia le proprie decisioni, quindi non si può escludere nulla finché il Decreto Genova non sarà pubblicato.