Chiusura contrastata per le Borse europee, frenate oltre che dalle tensioni commerciali dai dati sull’inflazione negli Usa, superiore alle previsioni, che potrebbero comportare un rialzo dei tassi da parte della fed più sensibile di quanto finora previsto. Parigi segna +0,16%, Francoforte +0,04%, Londra -0,56%. Milano ha chiuso le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 22.694,19 punti (-0,30%) e Ftse Mib a 20.447,69 punti (-0,39%).
A Piazza Affari nel listino principale tra i rialzi Ferragamo (+2,24%), Moncler (+1,32%), Recordati (+1,13%), Telecom Italia (+1,07%), tra i i ribassi Atlantia (-2,15%), Prysmian (-2,09%), Exor (-2,02%), Banca Generali (-1,84%).
Anche la crescita tendenziale del pil dell’Eurozona (+2,1%) meno consistente rispetto ai primi mesi del 2018, ha indotto alla prudenza.
A Piazza Affari il clima di incertezza ha penalizzato soprattutto i bancari, nonostante il calo dello spread intorno ai 249 punti base e il rendimento dei Btp decennali sceso al 2,88%. Atlantia ha risentito dell’inchiesta sul crollo di Ponte Morandi, in cui tra gli indagati figura anche l’ad Giovanni Castellucci, e dei dubbi sul futuro delle concessioni.
L’euro è sceso sotto al soglia di 1,16 dollari e si attesta a 128,697 yen (129,11), mentre il dollaro-yen è pari a 110,169 (110,87).
Ancora in discesa il petrolio: il Wti con contratto di consegna a ottobre scende a 67,15 dollari al barile (-0,9%), mentre il Brent del Mare del Nord segna – 0,7% a 75,9 dollari.