Aumenta la tensione tra gli azionisti di Banca Carige in vista dell’assemblea del prossimo 20 settembre e lo scontro tra la Vittorio Malacalza e Raffaele Mincione arriva in tribunale.

Malacalza Investimenti ha presentato al Tribunale di Genova un ricorso per chiedere l’emanazione di un provvedimento che inibisca in assemblea l’ammissione della lista di candidati amministratori presentata da Pop 12 (che fa capo a Raffaele Mincione) e l’espressione di voto da parte di questa società e degli altri partecipi del patto parasociale sottoscritto il 25 agosto 2018, Raffaele Mincione, Gabriele Volpi e Aldo Spinelli.
Il patto vincola il 15,198% del capitale.

La richiesta viene motivata sulla base della «violazione della disciplina bancaria in materia di autorizzazioni agli acquisti di concerto di partecipazioni che comportino la possibilità di esercizio di influenza notevole sulla banca o attribuiscano una quota dei diritti di voto almeno pari al 10%». Secondo Malacalza Malacalza manca l’autorizzazione da parte della Bce «necessaria per l’acquisizione delle partecipazioni interessate dal concerto manifestato anche con il suddetto patto parasociale».
Pop 12 ribatte che «Si tratta di una causa infondata e strumentale: l’estremo tentativo di interferire con la formazione della volontà assembleare» che «oltre a ricevere una risposta nelle sedi competenti sarà segnalata alle autorià di controllo»
Malacalza Investimenti, socio di controllo di Banca Carige, ha investito nell’ agosto scorso, in sette diverse operazioni, oltre 18,74 milioni di euro, per salire di un altro 3,659% nel capitale dell’istituto, superando così il 24%. Il dato emerge dagli internal dealing sulle partecipazioni rilevanti.