Chiudono in ribasso le Borse europee, penalizzate dall’aggravarsi della crisi finanziaria argentina e dalla nuova caduta della lira turca (-4,5% a 6,3 per un dollaro). Nel paese sudamericano la banca centrale per cercare di fermare il crollo del peso ha alzato i tassi di interesse di 15 punti percentuali, al 60%. In Turchia circolano voci di dimissioni del vicegovernatore della banca centrale turca, all’indomani del downgrade di Moody’s sugli istituti di credito locali. Londra segna – 0,63%, Francofort- 0,54%, Parigi-0,42%.
Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 22.718,29 punti (-1,16%) e Ftse Mib a 20.495,10 punti (-1,28%). Lo spread e Btp-Bund si è allargato di 10 punti, arrivando a 285.
A Piazza Affari l’aumento del differenziale tra Btp e Bund ha danneggiato i titoli bancari: Bper ha perso il 3,76%, Ubi, Intesa Sanpaolo e Banco Bpm hanno perso oltre il 2%. Di Tenaris (5,59%) il ribasso più forte, a causa della forte esposizione della società in Argentina. Crollo di Astaldi in scia alle voci di di tempi lunghi nella vendita della concessione del Ponte sul Bosforo, operazione strategica per il gruppo romano: le azioni sono scese del 7,41%, il bond da 750 milioni con scadenza 2020 ha perso il 20% sul mercato secondario. Rimbalza Sogefi (+3,74%) che ha risolto con un accordo definitivo i contenziosi con Peugeot e Bmw su un componente difettoso del sistema di raffreddamento.
Il petrolio è salito a 69,7 dollari al barile nel Wti ottobre all’indomani delle scorte Usa e in area 77,5 nel Brent ottobre.
Il cambio euro/dollaro si è attestato a 1,1650 (1,1714 ieri) con il dollaro in recupero.