Le principali Borse europee, tranne Londra, chiudono in rialzo, spinte da Wall Street, in scia alle notizie sul pil Usa, che nel secondo trimestre 2018 è cresciuto del 4,2%. Il Dipartimento del Commercio ha rivisto al rialzo la prima stima sul pil, indicato inizialmente al +4,1%, mentre gli analisti avevano previsto +4,0%. Gli investitori attendono ora l’esito dei negoziati sul trattato del Nafta tra Canada e Usa. L’indice d’area Stoxx 600 segna +0,25%, Parigi +0,3%, Francoforte +0,27%, Londra -0,71% a causa delle indiscrezioni sui ritardi nel negoziato per la Brexit. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 22.985,10 punti (+0,62%) e Ftse Mib a 20.760,07 punti (+0,68%).
A Piazza Affari Ftse Mib è passato in positivo nel pomeriggio, grazie alla ripresa dei titoli bancari dopo la dichiarazione del vicepresidente del consiglio dei ministri Luigi Di Maio che ha negato che ci sia stata una richiesta presso la Bce per un ulteriore round di acquisti di obbligazioni al termine del Quantitative easing in caso di “attacchi speculativi” e agli acquisti sul comparto autoveicoli, con Ferrari (+4,22%) dopo la raccomandazione di acquisto di Hsbc, Brembo (+3,31%) e Cnh (+2,22%) intesta.
Chiude in netta contrazione lo spread tra Btp e Bund. Il differenziale di rendimento scende a 271 punti base da 280 punti, col tasso sul decennale del Tesoro al 3,11%.
Sul mercato dei cambi, l’euro si attesta a 1,1699 dollari, contro gli 1,1676 dollari dell’apertura e gli 1,1714 di ieri in chiusura e 130,745 yen, contro i 129,88 yen dell’apertura e i 130,17 della chiusura di ieri, mentre il rapporto dollaro/yen è a 111,736.
Sale il petrolio, dopo il calo superiore alle previsioni a delle scorte settimanali americane il future ottobre sul Wti sale dell’1,17% a 69,3 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent si attesta in rialzo dello 0,72% a 76,53 dollari.