«Nelle prossime ore verranno effettuate le verifiche sulla causa del disastro». Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in un incontro con la stampa tenuto insieme con l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone, al sindaco di Genova Marco Bucci e al viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi per fare il punto della situazione dopo il crollo di Ponte Morandi.
Toti ha confermato che sul posto «stanno lavorando unità cinofile e Vigili del fuoco, non si può intervenire con mezzi pesanti perché l’area rischia di essere compromessa».
Le vittime finora accertate, ha aggiunto il presidente della Regione, «sono una ventina ma saranno sensibilmente di più». Undici feriti ricoverati al momento. Da Sestri Levante a Savona è scattato il piano per le grandi emergenze.
Una cinquantina le persone evacuate dalle case circostanti, fa sapere il sindaco Bucci, «alle quali daremo vitto e alloggio». Si sono già mossi i servizi sociali, mentre è pronta anche l’assistenza per le persone disabili. Per evitare il sovraffollamento dei pronto soccorso, gli studi medici resteranno aperti in questi giorni per dare assistenza in caso di patologie minori.
«Al momento – ha precisato Toti – non abbiamo bisogno di plasma, le scorte sono sufficienti. Molte persone si offrono per donare il sangue, ma non è necessario. Rischiamo di sovraffollare una viabilità già compromessa e che sarà aggravata nelle prossime settimane dal flusso del rientro dalle vacanze. Per questo stiamo lavorando a un piano di viabilità alternativa. Il traffico ferroviario è stato ripristinato nelle due direttrici principali che erano state interrotte, cioè verso Savona e Milano. Al momento non abbiamo richiesto mezzi, nonostante le numerose offerte di aiuto da altre Regioni».