Crescita moderata, ma che finalmente coinvolge anche l’occupazione. Dopo diversi semestri in cui proprio questo dato era sempre con il segno meno, il rapporto di Confindustria Genova sugli indicatori economici forniti dalle proprie associate relativo al primo semestre 2018, vede un +0,4% a quella voce.
Tale aumento non è stato in tutti i settori. Hanno visto diminuire i propri organici le aziende dei settori finanziario, logistico, dei trasporti e delle risorse energetiche. Incremento più deciso nella sanità privata (+1,2%) e nel terziario avanzato (+0,9%).
«In termini assoluti tutti i dati sono positivi se confrontati col semestre precedente – dice il presidente Giovanni Mondini – fatturato, ordini, occupazione, anche per il secondo semestre abbiamo attese sempre in trend positivo. L’economia ligure sta scontando, come al solito in ritardo, una fase positiva che in Italia era cominciata tempo fa e ora sembra rallentare. Probabilmente risentiremo di questo calo recente più avanti».
Il presidente di Confindustria Genova cita il turismo, che continua la “cavalcata” con dati importanti sugli arrivi, soprattutto dall’estero. Anche il porto cresce (+4,6% del totale delle merci e +5,7% sui container), nonostante il crollo del traffico del carbone a causa della chiusura della centrale Enel, abbia influito sulle rinfuse solide (-100%). «Nonostante la carenza infrastrutturale i risultati sono buoni», commenta Mondini. Aumenta il numero di navi e del tonnellaggio nelle banchine del porto di Genova, ma è calata la permanenza. La percentuale di utilizzo delle vasche è del 69,2% contro l’82,8 del primo semestre.
In calo i passeggeri di traghetti e crociere (-1%), impennata per i traffici aeroportuali (+9,8% di movimenti, +12,2% di passeggeri).
Guido Conforti, vicedirettore di Confindustria Genova e responsabile del Centro studi illustra il report: il fatturato estero aumenta (+1%) anche se sono leggermente calati gli ordini (-0,2%), in ripresa anche il fatturato Italia (+0,3%) e soprattutto gli ordini (+4%), l’aumento delle commesse è soprattutto dovuto alle grandi aziende del manifatturiero.
Il movimento turistico vede un +7,2% per gli stranieri (che sono 344.934) e un +1,2% per gli italiani (438.296). Le variazioni percentuali si riferiscono al confronto con il primo semestre 2017. Calano le presenze italiane (ossia il numero di pernottamenti) del 2,5%, mentre crescono quelle straniere +6,2. Proprio il turismo traina i servizi, che invece mostrano dati negativi sul terziario avanzato per quanto riguarda fatturato (-0,5%) e ordini dall’estero (-0,9%).
Buone le prospettive per il secondo semestre secondo le stime raccolte dal Centro studi: +5,5% sul fatturato, +8,6% sugli ordini, +3,1% sulle esportazioni e +0,5% sugli occupati in organico.