Le principali Borse europee chiudono negative trascinate dal crollo del prezzo del petrolio. Fatta eccezione di Francoforte, che guadagna un +0,16% beneficiando della performance di Deutsche Bank, Londra, la peggiore, segna un -0,80, giù anche Parigi (-0,36%). A Milano il Ftse Mib cede lo 0,32% a 21.822 punti.
Il valore del barile precipita di quasi 4 punti (il wti contratto con consegna a settembre ha segnato un ribasso del 3,7% portandosi a 67,38 dollari al barile), risentendo sia della prospettiva che possa aumentare la produzione di oro nero, sia della timida apertura degli Usa al commercio del greggio made in Iran. Sull’andamento del petrolio hanno pesato le prospettive più grigie indicate dal Fondo Monetario Internazionale per l’economia europea e quella mondiale (quest’ultima minacciata dai dazi), oltre che il rallentamento del Pil cinese, salito del 6,7% nel secondo trimestre contro il +6,8% dei primi tre mesi dell’anno. E intanto gli investitori guardano all’incontro tra i presidenti di Usa e Russia e all’audizione domani del presidente della Fed, Jerome Powell, in attesa del Beige Book di mercoledì.
A Piazza Affari male quindi i titoli petroliferi: Eni segna un ribasso dell’1,39%, Saipem del 4,27% e Tenaris dell’1%. Fanno meglio i bancari, anche sull’onda dei numeri superiori alle attese pubblicati dalla tedesca, Deutsche Bank. Le Ubi hanno guadagnato l’1%, Unicredit sale dello 0,24%, Banca Carige +1,15%.
Dopo un tentato rimbalzo, frenata in finale per le Telecom Italia (+0,13%), dopo i recenti scivoloni che avevano portato le quotazioni della compagnia su minimi che non vedevano dal settembre 2013. Tra gli altri principali titoli, Leonardo in progresso dell’1,4%, nel giorno in cui il primo ministro britannico ha annunciato il lancio di un nuovo jet da combattimento, che verrà realizzato oltre che dall’italiana Leonardo, anche da Bae Systems, Rolls-Royce e dal costruttore europeo di missili Mbda.
I cambi: l’euro si attesta sopra la soglia di 1,17 sul biglietto verde. La moneta unica passa di mano a 1,1711 dollari e vale inoltre 131,57 yen.
Lo spread fra Btp e Bund chiude stabile a 221 punti base, col rendimento del titolo decennale italiano al 2,57%.