Chiudono in rialzo le Borse europee, in una giornata sostenuta anche dal buon andamento di Wall Street. Gli operatori guardano all’inizio del periodo delle trimestrali accantonando per il momento i timori per la guerra sui dazi. Parigi segna +0,67%, Francoforte +0,53%, Londra +0,05%. Milano ha chiuso le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 24.267,00 punti (+0,08%) e Ftse Mib a 22.057,30 punti (+0,11%)
A Piazza Affari banche in affanno, frenate dal cattivo andamento del settore in Europa (l’indice Euro Stoxx 600 Banche ha ceduto lo 0,66%). Anche le parole del presidente dell’Abi Antonio Patuelli, intervenuto oggi all’assemblea dell’associazione, hanno indotto gli operatori alla cautela. Secondo Patuelli la scelta strategica dell’Italia deve essere di partecipare maggiormente all’Unione Europea con un maggior impegno nelle responsabilità comuni, altrimenti la nostra economia «potrebbe finire nei gorghi di un nazionalismo mediterraneo molto simile a quelli sudamericani». Patuelli ha ricordato che in Argentina «il tasso di sconto ha raggiunto il 40% e con la lira italiana negli anni 80 il tasso di sconto fu anche del 19%».
Sul listino principale brilla Ferragamo (+3,02%). In ribasso telecom Italia (-2,48%), penalizzata dalla raccomandazione di vendita espressa dagli analisti di Ubs
Chiusura di seduta in lieve calo per lo spread BTp/Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005323032) e il pari scadenza tedesco ha i terminato la seduta a 236 punti, rispetto ai 238 punti di ieri sera. Chiude in leggero rialzo, invece, il rendimento del BTp decennale italiano, al 2,69% rispetto al 2,68% del riferimento precedente
Sul fronte valutario l’euro è scambiato a 1,1731 dollari, contro gli 1,1742 dell’apertura e gli 1,1748 della chiusura di ieri. La moneta europea è scambiata a 130,515 yen, contro i 130,38 dell’apertura e i 130,1 della chiusura precedente, mentre il cambio dollaro/yen è a 111,255.
Ancora in rialzo i prezzi del petrolio: i future del Wti ad agosto crescono dello 0,16% a 73,97 dollari al barile, mentre quelli a settembre del brent acquistano lo 0,68% a 78,6 dollari.