Dopo alcuni mesi di sperimentazione, il robot Da Vinci entra a pieno titolo tra i punti di forza dell’Ospedale San Martino: già provati i vantaggi sui pazienti, che beneficiano di minori difficoltà nell’immediato post operatorio, anche se sul lungo periodo non ci sono poi grandi differenze rispetto alla chirurgia tradizionale.
«Si tratta di una macchina di ultima generazione – racconta Domenico Palombo, direttore del dipartimento di chirurgia vascolare ed endovascolare del San Martino – che rende meno aggressivo l’intervento e riduce i tempi di degenza. Il robot riproduce e migliora la qualità dell’intervento tecnico».
La Regione Liguria, che ha finanziato l’intervento, ha intenzione di metterlo a disposizione di tutto il sistema sanitario ligure. «Abbiamo scelto il San Martino – dice l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale – perché è hub regionale ed è sempre più qualificato, avendo ottenuto la qualifica di Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, anche per le neuroscienze».
Tutte le professionalità liguri potranno così usare il robot. Robot che, tra l’altro, è da 10 anni già presente all’Asl 2 savonese.
Pur non essendo ancora ricompreso nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, la chirurgia robotica è un obiettivo che molti sistemi sanitari regionali hanno messo nel mirino.
«Di robotica si parla da almeno 20 anni – ricorda il direttore generale del San Martino Giovanni Ucci – su Pubmed le pubblicazioni sono aumentate esponenzialmente. Sino al 2015 non c’erano dati controllati, si trattava di report di semplici équipe, in cui comunque venivano evidenziati costi particolarmente elevati».
Tuttavia, guardando i vantaggi a 360 gradi, l’investimento può rappresentare una marcia in più anche sul lungo periodo: «La degenza media si riduce, anche se l’utilizzo della sala operatoria è più lungo. Apriamo agli studenti universitari la possibilità di vedere una tecnologia su cui altrimenti non potrebbero avere esperienza», aggiunge Ucci. La chirurgia robotica potrà essere anche un fattore di richiamo per pazienti da fuori.
«Tecnicamente – spiega Palombo – il chirurgo opera su una consolle a distanza dal tavolo operatorio, ai bracci del robot sono applicati gli strumenti e l’inclinazione della “mano meccanica” è molto più ampia rispetto al polso umano. I pazienti che hanno subito interventi al colon retto, che sono particolarmente complicati in fase di recupero, hanno sentito meno dolore e hanno avuto una ripresa molto più rapida rispetto alla tradizionale chirurgia laparoscopica».
Il Da Vinci (che per ora è prodotto in regime di monopolio da una società americana), consente di avere più facilità di accesso a parti anatomiche difficili, lo schermo ingrandisce notevolmente anche le parti più millimetriche del paziente, inoltre così si bypassa il naturale tremore delle mani umane e le incisioni più piccole consentono di utilizzare meno trasfusioni di sangue e consentono una minore sofferenza post operatoria.
Non ci si improvvisa chirurghi abilitati alla robotica: la formazione va fatta in centri di chirurgia robotica ad alto volume e successivamente va ottenuta una certificazione della “Robotic Academy Intuitive Naples“. A dieci giorni da essa si potrà svolgere il primo intervento. Inoltre, per mantenere “l’allenamento”, sono stabiliti un numero minimo di casi all’anno da operare con questa tecnica.
L’ipotesi è comunque di prendere un’altra consolle per consentire l’apprendimento direttamente in sala operatoria.
Le discipline a cui è già applicata questa tecnica sono: urologia, chirurgia generale e ginecologia, soprattutto in ambito oncologico, nel prossimo futuro si aggiungeranno altre specialità entro il 2019: chirurgia toracica, otorinolaringoiatrica, pediatrica, cardiochirurgia e chirurgia vascolare, oltre ai trapianti di rene per limitare i disagi del donatore.
Combina due problemi: aumento pressione addominale e posizione 30 gradi anestesista puntuale e preciso. Nulla di così diverso. Visita oculistica con glaucoma e pressione occhio aumentata. Posizione paziente alterazione. Anche valutazione cardiologica. Obeso superiore no 30-35. E classe asa gravi malattie a rischiò sopravvivenza. Genereremo equipe dedicate a regime 2 interventi al gg 10 a settimana. No differenze tra pazienti int ed esterni.
Crono programma già urologia generale colon e fine. A breve toracica inserimento specializza fino a di 2019.