Le Borse europee chiudono contrastate ma poco lontane dalla parità dopo le dichiarazioni del presidente della Bce, Mario Draghi, alla conferenza europea “The State of the Union” a Firenze. Draghi ha affermato che a livello nazionale «le riforme strutturali restano una priorità» e che «completare l’Unione bancaria e quella dei mercati dei capitali è una condizione necessaria per aumentare la condivisione dei rischi nell’Eurozona». Secondo il presidente della Bce «Abbiamo bisogno di un ulteriore strumento di bilancio per mantenere la convergenza fra i Paesi durante grandi shock, senza dover aggravare i compiti della politica monetaria». Ora i mercati guardano al nuovo vertice Usa-Cina e all’incontro fra Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-Un prcvisto per il prossimo 12 giugno a Singapore
L’indice d’area Stoxx 600 è in rialzo dello 0,1%. Londra segna +0,31% con il Ftse-100 a 7.724,55 punti, Francoforte -0,17% e il Dax a 13.001 punti, e Parigi -0,07% con il Cac-40 a 5.541 punti. Ftse
Positiva Milano, con Italia All-Share a 26.488,30 punti (+0,52%) e Ftse Mib a 24.159,34 punti (+0,52%). Dopo il nervosismo manifestato ieri gli operatori sembrano rassicurati dalle dichiarazioni dei politici sulla formazione del nuovo governo e dagli ammonimenti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo spread tra Btp e Bund chiude la settimana in netto calo dopo i rialzi dei giorni scorsi, quando ha anche sfiorato la soglia dei 140 punti base a causa delle tensioni politiche. Il differenziale di rendimento scende a 131 punti base dai 137 punti di ieri. Il tasso sul decennale del Tesoro si attesta all’ 1,86%.
A Piazza Affari netto rialzo di Prysmian (+3,1%) all’indomani della pubblicazione dei risultati del primo trimestre. Bene anche Saipem (+2,4%) e Cnh (+2%). Tra i bancari ancora in rialzo Bper (+2%), Ubi (+1,9%) e Mediobanca (+0,8%) dopo i conti. Fuori del listino principale Carige segna +1,15% dopo il ritorno all’utile nei conti trimestrali.
Il dollaro è a 1,194 nei confronti dell’euro, il dollaro/yen a 109,4.
Lieve correzione per le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 71 e 77,3 dollari al barile, non distanti dai massimi raggiunti nelle ultime sedute. Oro stabile a 1.321 dollari l’oncia.