Ci sono anche tre imprese liguri tra le 110 finaliste del premio “Woman Value Company 2018 – Intesa Sanpaolo”, istituito da Intesa Sanpaolo e Fondazione Marisa Bellisario e rivolto alle pmi che si distinguono nella valorizzazione del lavoro femminile e nella gestione della diversità di genere. Si tratta di due imprese genovesi, Liapull srl, attiva nell’abbigliamento (specializzata nel cachemire) e Iscra srl, tour operator, oltre al frantoio imperiese Sant’Agata sas.
Women Value Company 2018 – Intesa Sanpaolo
Il premio si rivolge alle piccole e medie imprese pubbliche e private (secondo i criteri della Raccomandazione della Commissione Europea 2003 361/CE), a prevalente capitale italiano e non appartenenti a gruppi, che abbiano registrato buone performance economico-finanziarie e che si siano distinte nell’applicazione di politiche di valorizzazione del lavoro femminile e di gestione della gender diversity: servizi di conciliazione famiglia/lavoro; iniziative volte a garantire ai dipendenti, uomini e donne, una serena gestione del loro tempo in azienda (benefit, voucher, asili nido interni,…); politiche flessibili di organizzazione del lavoro; politiche retributive di merito non discriminatorie; piani di sviluppo e valorizzazione delle competenze e carriere femminili, con ampia presenza di donne in posizioni manageriali o apicali.
Durante la fase dell’autocandidatura, chiusa lo scorso 9 febbraio, sono state raccolte le storie di 460 imprese, di cui il 40% classificate come “Pmi eccellenti”. 110 quelle che hanno superato la selezione, in virtù dei requisiti richiesti dal bando, distribuite in modo omogeneo sul territorio nazionale. In attesa di conoscere il nome delle due imprese – una piccola e una di medie dimensioni – che saranno proclamate vincitrici il 15 giugno a Roma, nel corso della 30esima edizione del Premio Marisa Bellisario “Donne ad alta quota”, tutte le finaliste saranno coinvolte in tre eventi, a Milano, Roma (14 maggio, nella filiale Intesa Sanpaolo di via del Corso) e Vicenza (4 giugno, nella filiale Intesa Sanpaolo di Corso Palladio), organizzati dalla Fondazione Bellisario e da Intesa Sanpaolo, e riceveranno un riconoscimento che attesta la loro peculiare capacità di “seminare i talenti”, valorizzando il merito e le capacità femminili. All’incontro di oggi a Milano hanno partecipato 52 aziende, provenienti da Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna.
L’imprenditoria femminile in Italia
Le evidenze emerse dalla presentazione di Ilaria Sangalli, economista della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, hanno messo in luce l’importanza di mettere le donne al centro delle strategie di crescita dell’imprenditoria italiana, anche considerato l’enorme potenziale ancora inespresso: il tasso di attività femminile in Italia è tra i più bassi in Europa, 55,9% nel 2017 sul totale delle donne tra i 15 e i 64 anni (solo la Macedonia con il 51,7% e la Turchia con il 37,5% fanno peggio di noi). Tuttavia si notano continui miglioramenti, con una crescita di 4,8 punti percentuali rispetto al 2010, con il tasso di attività femminile che raggiunge l’80,8% per le donne con livelli educativi più elevati.
Crescono anche le imprese femminili: secondo i dati Unioncamere, nel 2017 le imprese femminili sono oltre 1.331.000, 10 mila in più rispetto all’anno precedente, quasi 30 mila in più rispetto al 2014, con un aumento costante che porta al 21,86% la quota sul totale delle imprese. In particolare è da sottolineare come siano in crescita le imprese più strutturate: le società di capitali condotte da donne sono aumentate di quasi il 17% nel 2017, arrivando a rappresentare oltre il 21% delle imprese femminili (circa 284 mila).
Spicca poi il contributo giovanile: sono oltre 170 mila le imprese guidate da under 35, che pesano mediamente il 12,78% sul totale delle imprese femminili e il 28,7% sul totale delle imprese giovanili, a sottolineare il forte interesse delle nuove generazioni di donne verso la valorizzazione del proprio lavoro. La crescita più consistente delle imprese femminili si concentra in quattro regioni: Sicilia, Lazio, Campania e Lombardia (+8.000 attività nel 2017 in questi territori, rispetto al 2016). Per quanto riguarda i settori di attività, se quasi la metà del saldo complessivo si deve all’aumento delle imprese femminili attive nel settore turistico e in quello delle altre attività dei servizi (es. servizi alla persona), in termini percentuali si riscontra il maggiore aumento rispetto al 2016 nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (+3,8%).