Sarà disponibile da lunedì il bando da 1,5 milioni di euro per la ristrutturazione di appartamenti destinati al cosiddetto “dopo di noi”, ossia l’assistenza alle persone disabili in modo che possano essere seguite e migliorare la propria vita quando non è più possibile il sostegno famigliare.
La Liguria applica quindi la legge 112/2016, finanziata dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dando l’opportunità di far vivere in piccoli gruppi-appartamento di non più di 5 persone, i disabili.
Al bando possono concorrere enti pubblici, associazioni di famiglie e soggetti non profit, ma anche altri enti di diritto privato con almeno un’esperienza triennale nel settore.
La domanda va presentata ai distretti sociosanitari entro il 31 luglio.
«Un modo per fare squadra sul piano sociale tra le famiglie che possono anche mettere a disposizione alloggi – spiega il direttore sociosanitario di Alisa Enrica Orsi – l’obiettivo è far presentare proposte da tutto il territorio e magari stimolare l’alleanza con gli enti locali, in modo che magari possano mettere a disposizione beni immobili inutilizzati».

La commissione giudicatrice farà le valutazioni a inizio autunno, privilegiando progetti che consentano l’inserimento nel tessuto sociale o l’agricoltura sociale magari nell’entroterra, anche se mai isolata o l’inserimento cittadino che colleghi le persone al tessuto sociale circostante.
Il contributo massimo è di 100 mila euro per i lavori di ristrutturazione, adeguamento e arredamento dell’alloggio. Il soggetto proponente ha l’obbligo di compartecipare con una quota pari al 20% del costo complessivo dei lavori e di presentare i piani di assistenza per i singoli individui.
«Anche l’affitto dell’immobile viene contato tra le spese – puntualizza Orsi – però l’uso deve essere garantito per lo scopo del bando per almeno otto anni».
«Alisa aggiunge ulteriori 1,6 milioni da dedicare all’assistenza, fino a un massimo di 1.200 euro mensili, per esempio per l’acquisto di servizi educativi o di tipo assistenziale, o per l’attivazione di percorsi di accompagnamento per l’autonomia lavorativa», annuncia l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale, che possono essere richiesti anche le persone che, da sole, o con altri disabili, scelgano di vivere in alloggi privati non destinatari dei fondi del bando per la ristrutturazione.
Per Roberto Bottaro, segretario della Consulta Regionale Handicap, si tratta di un passo avanti, ma «è solo l’inizio, le risorse al momento sono ancora insufficienti. Questa legge che nasce per i disabili gravi, ma per la persona che ha bisogno di un’assistenza sanitaria importante, questa tipologia di struttura non è la più adeguata, parliamo di persone che non hanno il senso del pericolo o dell’autodeterminazione».
Secondo Bottaro sono almeno 2 mila persone che in Liguria potrebbero essere coinvolte in questi progetti