Come stanno i liguri? A giudicare dalle abitudini che contribuiscono all’insorgere di patologie con il passare dell’età, non c’è da stare tanto tranquilli. Si sa che prevenire è meglio che curare e i dati contenuti nel rapporto Osservasalute 2017, a cura dell’Università cattolica del Sacro Cuore, che ogni anno fotografa lo stato di salute e la qualità dell’assistenza nelle regioni italiane, sono allarmanti.
Li riassumiamo in questa infografica:
In Liguria si fuma ancora molto: la regione è ancora sopra alla media nazionale, al quinto posto dopo Campania, Umbria, Basilicata e Lazio.
Per quanto riguarda il consumo di alcolici gli sforamenti della nostra regione riguardano diverse categorie: il 12,3% delle donne consuma più di un’unità alcolica al giorno (pari a 12 grammi di alcol puro). Liguria presente con valori superiori alla media nazionale anche nella classifica dei consumatori a rischio negli adulti (18-64 anni) per entrambi i sessi: 21,3% i maschi che consumano più di 2 unità alcoliche al giorno, 11,9% le donne. Il binge drinking (ossia l’assunzione di quantità eccessive concentrato nel tempo e in una singola occasione, dannoso perché il fegato può smaltire al massimo 6 grammi di alcol all’ora) prevale negli uomini (il 15,4%), mentre la dose eccedente i limiti giornalieri nelle donne (6,8%). Negli over 64, i maschi liguri a rischio sono il 37,4% (media nazionale 36,2%), le femmine 10,6% (Italia 8,3%), per un totale di 21,9% (media nazionale 20,4%).
Nel 2016 in Liguria i consumatori di alcol sono aumentati: dal 64,9 al 67%. Il 20% dei giovani tra gli 11 e i 17 anni è a rischio.
Per contro cala la percentuale di popolazione che consuma almeno 5 porzioni al giorno di verdura, ortaggi e frutta: dal 7% del 2006, uno dei valori più alti a livello nazionale, si è passati al 4,8% del 2016, con un tasso medio annuo del -3,14%, pur aumentando i consumatori di una porzione al giorno (+3,88%). Solo il 51,4% consuma verdura quotidianamente (valore sotto la media nazionale), il 47,6% gli ortaggi, va meglio con la frutta: 76%.
Solo il 40,5% usa sale arricchito di iodio (46,2% la media nazionale), fondamentale per ridurre le patologie tiroidee. Il 50,2% consuma almeno qualche porzione a settimana di dolci, Il 62,3% le uova, per citare le differenze in eccesso rispetto alla media nazionale.
Unica “consolazione”, la Liguria ha una percentuale di persone adulte sovrappeso o obese inferiore alla media nazionale: rispettivamente 34,9% e 9,1% (contro 35,5 e 10,4%). Per quanto riguarda i minori, la Liguria segna un 17,8% di eccesso di peso, la percentuale minore dopo la provincia di Bolzano, contro una media nazionale del 24,7%.
Probabilmente il motivo è l’alimentazione ligure, meno pesante rispetto a quella del Sud Italia, dove si concentra il maggior numero di persone e giovani obesi, perché a livello di movimento c’è ancora molta strada da fare: il 24,9% dei liguri pratica sport in modo continuativo (media nazionale 25,1%), il 7,8% in modo saltuario (9,7%), il 28,6% una qualche attività fisica (25,7%), coloro che non fanno nessuno sport sono il 38,3% (39,2%).