Chiudono contrastate ma con variazioni modeste le Borse europee, mentre a Wall Street gli indici americani viaggiano in ribasso dopo i guadagni dei giorni scorsi. Arretra in particolare il Nasdaq (-0,8%) penalizzato da Apple (-2,2%) che risente delle preoccupazioni sull’andamento della domanda di iPhone 8. Londra segna +0,16%), Parigi +0,3%, Francoforte -0,18%.Milano termina le contrattazioni in territorio positivo, con Ftse Italia All-Share a 26.019,58 punti (+0,01%) e Ftse Mib a 23.792,04 punti (+0,14%)
A Piazza Affari bene Leonardo (+1,5%), Telecom Italia (+1,4%), Eni (+1,3%) e i bancari Mediobanca (+1,3%) e Ubi (+1,4%). Giù Stm (-3,4%), in scia alla debolezza del settore dei microchip, dopo i risultati deludenti e il taglio delle stime da parte di Taiwan Semiconductor. In calo anche Fca (-1,4%) dopo la frenata di marzo delle immatricolazioni europee. Fuori dal listino principale crolla Ovs (-32,1%) dopo i conti inferiori alle attese, e rimbalza Trevi (-8,9%) dopo il rally di ieri.
Chiusura invariata per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale segna 118 punti, lo stesso livello di ieri. Il rendimento del decennale italiano è all’1,77%.
Sul Forex il cambio euro/dollaro cala a 1,234 e il dollaro/yen avanza a 107,4. Tra le materie prime il petrolio resta in prossimità dei massimi da oltre tre anni.
Wti e Brent scambiano rispettivamente a 69 e 74,4 dollari al barile, sostenuti dal calo delle scorte statunitensi evidenziato ieri dai dati settimanali dell’EIA. L’oro invece scivola a 1.341 dollari l’oncia, in scia al rafforzamento del dollaro e alla maggior propensione al rischio.