Hanno chiuso positive, poco sopra il pareggio, le Borse europee, condizionate da fattori contrastanti, come la ripresa di Wall Street, la guerra dei dazi Usa-Cina e il rafforzamento dell’euro/dollaro sopra 1,23. Il Dax di Francoforte segna +0,17% a 12.262 punti, il Ftse 100 di Londra +0,15%, il Cac 40 di Parigi +0,10% a 5.263 punti. In rialzo frazionale anche Milano, con Ftse Italia All Share + 0,44% a 25.299 punti e Ftse Mib +0,54% a 23.053 punti.
Intanto le sanzioni Usa varate venerdì scorso contro alcune società russe hanno causato un crollo della Borsa di Mosca e del rublo. Il listino in rubli (MOEX) ha segnato -9%, quello in dollari (RTS) -10,7%. L’RTS è sceso sotto i 1.100 punti, tornando ai livelli di settembre 2017. Hanno influito non solo le ultime sanzioni ma anche il crescere di tensioni in Siria e le voci di nuove possibili misure contro Mosca, al vaglio questa settimana a Washington. Nel cambio alla Borsa di Mosca la moneta europea è a a 73,95 rubli e il dollaro a 60,05 rubli.
A Piazza Affari bene le utility (+1,7% Italgas, +1% Snam), tra i bancari vivace Bper (+1,5%) e Banco Bpm (+1,5% dopo l’assemblea degli azionisti, Fca (+1,3%) e Generali (+0,8%) in scia ai recenti arrotondamenti nelle quote azionari da parte di Caltagirone e Benetton e alle voci di ulteriori acquisti da parte dei soci italiani. Telecom Italia hanno chiuso con +0,12%) dopo che il fondo Elliott ha annunciato di aver incrementato la partecipazione all’8,8% e di avere opzioni per salire fino al 13,7% del capitale. Elliot in una presentazione agli analisti scrive che la separazione della rete di Telecom Italia consentirebbe di dimezzare il debito da 25 a 12 miliardi di euro, consentendo anche di «distribuire un dividendo stabile agli azionisti ordinari». Elliott stima che Tim sarebbe «in grado di distribuire nel 2019 1,2 miliardi di euro di dividendo». Giù Saipem (-0,9%) per le contestazioni Consob al prospetto dell’aumento di capitale 2016. In ribasso anche Prysmian, Saipem, Ferragamo e Recordati.
L’euro/dollaro è passato dagli 1,2272 di venerdì sera a 1,2320. Rimbalzo del petrolio dopo la netta correzione dell’ultima settimana: il Wti è tornato a scambiare a 63,5 dollari al barile nel contratto di riferimento, il Brent a 68,6.
Lo spread fra Btp e Bund tedeschi chiude a quota 126 punti, con il rendimento del decennale all’1,76%.