Nonostante l’alta tensione commerciale, nella scorsa notte, tra Stati Uniti e Cina, le Borse europee aprono senza grossi scossoni. A Milano il Ftse Mib cede uno 0,3% in avvio, mentre Parigi limita le perdite con un -0,4%, Londra -0,2% e Francoforte -0,5%.
Chiusura negativa anche per la Borsa di Tokyo: le perdite sono state limitate dal continuo calo dello yen, favorevole ai titoli degli esportatori giapponesi. Al termine delle contrattazioni l‘indice Nikkei dei titoli guida ha perso lo 0,36%.
Mettendo per un momento da parte la notizia delle nuove sanzioni Usa, nella giornata gli investitori attendono dati macroeconomici rilevanti, a partire da quello sulla disoccupazione statunitense di marzo. Attesa anche la rilevazione del salario medio orario, mentre in Germania viene aggiornato l’indice della produzione industriale relativo a febbraio e in Italia l’Istat diffonde la nota mensile sull’andamento dell’economia nazionale. In calendario anche due appuntamenti: in serata attesi gli interventi del numero uno della Fed e del presidente designato della Fed di New York, Williams.
Tornando a Piazza Affari, Telecom Italia apre positiva con un +2%, mentre perde qualcosa Fiat (-1,4%): dopo il +5% di ieri che ha seguito l’annuncio dello scorporo di Magneti Marelli, oggi sul titolo pesano nuovamente i dazi che penalizzano il settore auto. In calo Prysmian (-1,5%) e Tenaris (-1,2%), anche in questo caso per le tariffe sull’import Usa. Giù i titoli bancari, fanno eccezione Ubi Banca (+1,11%) e, fuori dal listino principale, Mps (+3,4%).
I cambi: l’euro passa di mano a 1,223 dollari ed è scambiata a 131,32 yen. In calo il petrolio con il Brent che cede lo 0,5% a 67,98 dollari al barile.