Una soluzione “ponte”, che consentirà in tempi brevi la ricollocazione dei 25 lavoratori della Compagnia Pietro Chiesa, in crisi dopo la chiusura della centrale elettrica a carbone Enel (è imminente la procedura di liquidazione), perché specializzata nella movimentazione del carbone e delle rinfuse solide. Nelle more della definizione della procedura di liquidazione dell’azienda, la Culmv presenterà al ministero delle Infrastrutture dei Trasporti, tramite l’Autorità Portuale di Sistema, la richiesta di autorizzazione all’assorbimento dei lavoratori come soci speciali.
Si è concluso nella tarda mattinata di oggi l’incontro presieduto dal prefetto di Genova, Fiamma Spena, alla riunione hanno partecipato il presidente e il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, i consoli delle società cooperative Culmv Paride Batini e Compagnia Pietro Chiesa, il rappresentante di Confindustria i vertici dei terminal portuali e le sigle sindacali di categoria.
Nelle settimane scorse – spiega la prefettura in una nota – si è proceduto a verificare la possibilità di un assorbimento del personale della Compagnia Pietro Chiesa presso i Terminal del porto ovvero nella compagine della Culmv, a valle dell’approvazione del Piano di risanamento al momento in avanzata fase di redazione.
Lo scorso 27 marzo, dopo la proclamazione dello stato di agitazione, l’Autorità di Sistema Portuale e le rappresentanze sindacali hanno chiesto al prefetto di aprire un tavolo di trattativa, che ha avuto un esito interlocutorio nella riunione svoltasi il successivo 29 marzo.
Questa mattina, dopo un serrato confronto, le parti hanno raggiunto l’intesa.
All’atto dell’approvazione del piano di risanamento, si verificherà se sarà effettivamente possibile effettuare il passaggio di tutti i lavoratori in Culmv. I lavoratori eventualmente non ricollocati potranno essere assunti dai terminal che oggi al tavolo hanno manifestato la disponibilità ad inquadrarli nei propri organici.