In Liguria il 12,3% degli alunni ha una cittadinanza non italiana. L’ufficio statistica e studi del Miur ha fornito un documento molto completo sugli studenti non italiani nell’anno scolastico 2016/2017, facendo emergere ancora una situazione di scarsa integrazione e difficoltà nel terminare gli studi in generale (e in tempo in relazione all’età) da parte di chi non è cittadino italiano.
La scuola è multietnica, un fenomeno inarrestabile soprattutto grazie al contributo degli alunni con cittadinanza straniera ma nati in Italia, ma la questione da risolvere è proprio la differenza di inserimento e l’alta percentuale di interruzione scolastica.
I dati nazionali
La costante flessione degli studenti con cittadinanza italiana, diminuiti nell’ultimo quinquennio di quasi 241 mila unità, fa sì comunque che continui ad aumentare l’incidenza degli studenti di origine migratoria sul totale, passata da 9,2% a 9,4%. In valore assoluto gli alunni con cittadinanza non italiana erano 6.104 nel 1983/84, 826.091 nel 2016/2017. Gli alunni italiani sono invece 7.915.737.
La Liguria
La Lombardia è la regione con il più alto numero di studenti con cittadinanza non italiana (207.979), l’Emilia Romagna quella con la percentuale più elevata (quasi il 16%). La Liguria è settima come percentuale di studenti con cittadinanza non italiana: 12,3%.
In valore assoluto gli alunni con cittadinanza italiana nel 2016/2017 erano 169.886 (-3.689 rispetto all’anno scolastico 2014/2015), quelli stranieri 23.732 (+480 rispetto a due anni prima).
Nessuna provincia ligure compare tra le prime dieci per numero di presenze e percentuale su 100 alunni.
Nei quattro Comuni capoluogo si concentra la maggior parte di studenti non italiani: a Genova sono 10.222 (13,5 su 100 alunni), alla Spezia 2.403 (15,5), a Savona 1.122 (10,7) e a Imperia 1.113 (15,4).
Sul 12,3% di percentuale di studenti stranieri in Liguria, il 7% è nato in Italia, il 5,3% all’estero. La maggior parte di quelli nati in Italia si concentra sulle scuole dell’infanzia e primaria: ben 86 su 100 alunni con cittadinanza non italiana nella scuola dell’infanzia, 71,5 su 100 nella primaria. Il rapporto diminuisce a 53,3 nelle medie e a 21,9 nelle superiori.
I problemi più grossi, a livello di inserimento, anche per questioni di lingua, riguardano coloro che entrano per la prima volta nel sistema scolastico italiano. Il rapporto evidenzia che spesso l’inserimento avviene in classi inferiori rispetto all’età anagrafica. In Liguria lo scorso anno scolastico ha visto 532 alunni con cittadinanza non italiana entrare per la prima volta nel sistema scolastico italiano: 318 nelle superiori, 140 nelle medie e 74 nella primaria.
Da dove arrivano?
Se Romania, Albania, Marocco e Cina sono le prime quattro nazionalità di provenienza degli alunni stranieri in Italia, in Liguria la situazione è un po’ diversa a causa della caratteristica immigrazione proveniente dal Sudamerica.
Per quanto riguarda il continente di provenienza, prevale l’Europa (10.420 alunni nell’anno scolastico 2016/2017, di cui 3.281 da Paesi Ue), seguito dall’America (6.738), dall’Africa (4.456) e dall’Asia (2.111). Sei arrivano dall’Oceania e uno è apolide.
“L’impatto” di alcune nazionalità in Liguria sul totale nazionale è minimo, basti pensare che quella più significativa è l’albanese con il 4,9% di alunni in Liguria (fatto 100 il totale degli alunni albanesi in Italia).
La percentuale di stranieri nelle singole scuole
In base a una circolare ministeriale, il numero di alunni con cittadinanza non italiana con ridotte conoscenze della lingua italiana non deve superare di norma il 30% degli iscritti in ciascuna classe e in ciascuna scuola. Il limite del 30% può essere innalzato (serve una determinazione del direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale) in caso di presenza di alunni con cittadinanza non italiana già in possesso di adeguate competenze linguistiche.
In Liguria ci sono 1.368 scuole. 168 non hanno alunni stranieri, 840 meno del 15%, 244 tra il 15 e il 30% 57 sforano sino al 40%, 59 vanno oltre il 40%. Principalmente si tratta di scuole primarie con bambini nati in Italia.
Cosa scelgono alle superiori?
In Liguria dei 6.611 iscritti alla scuola superiore, 2.719 hanno scelto gli istituti professionali, 2.083 gli istituti tecnici, 1.809 i licei.
Il problema dell’abbandono e dei ritardi è diffuso in tutta Italia
Il ritardo degli studenti con cittadinanza non italiana è spesso conseguente a inserimenti in classi inferiori a quelle corrispondenti all’età anagrafica. A ciò si aggiungono lungo il percorso i ritardi dovuti alle non ammissioni e ripetenze che aumentano più va avanti il percorso di studi, colpisce più i maschi che le femmine.
A 17 e 18 anni di età (ultimo biennio di secondaria II grado) il tasso di scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana diminuisce fino al 64,8% rispetto all’80,9% degli studenti italiani. Le differenze di genere evidenziano che l’interruzione scolastica investe in misura assai più preoccupante i ragazzi (indice di scolarità al 57,7%) rispetto alle ragazze (73,9%). L’altro ambito educativo in cui la scolarità degli studenti con cittadinanza non italiana è nettamente inferiore a quella degli italiani, riguarda la scuola dell’infanzia.
Il confronto tra studenti italiani e di origine migratoria evidenzia che nell’anno scolastico 2016/2017 le distanze rimangono ancora notevoli. A livello nazionale gli studenti italiani in ritardo nella frequenza scolastica sono il 10% contro il 31,3% degli studenti con cittadinanza non italiana. Il massimo divario si riscontra nella scuola Secondaria di secondo grado dove le percentuali diventano rispettivamente 20,9% e 59,1%.